Sono le profezie di un monaco veggente bavarese, vissuto nel XVI secolo e conosciuto come Monaco Nero, o anche come “Ragno Nero”. Le profezie del Ragno Nero consistono in una lunga elencazione di avvenimenti, corredati per ogni anno da una pagina di prosa.
Segnaliamo alcune date:
1789 Turbine di sangue (Rivoluzione Francese)
1821 Morte di una speranza (morte di Napoleone)
1914 Pianura di croci (prima guerra mondiale)
1924 Sulle orme di Cesare (Mussolini)
1946 Germoglio dell’ulivo (Fine II guerra mondiale)
1963 Necrologio sull’altare (morte di Papa Giovanni XXIII)
1979 La spada nel vento
1980 Pietro oltre Roma
1999 La resurrezione di Caino
2000 Gloria del fuoco
Egli dice: “Quando l’umanità sarà alla fine del Millennio, avrà raggiunto la sommità del colle e dall’alto vedrà la distruzione di un tempo e la strada che porta al nuovo Paradiso Terrestre.
La prima generazione che passerà su quella strada sarà una generazione dolorante perchè faticosa sarà la strada per riconquistare le gioie dello spirito”
Il profeta poi avverte che prima di riconquistare “le gioie dello spirito”, l’uomo sarà costretto a passare “sotto il ponte dei cinque dolori”.
La profezia parla poi di mezzo secolo di piaghe disseminate sulla strada che porta al nuovo paradiso terrestre.
Il veggente parte dal 2000, tempo di grandi rinnovamenti, e vede tra questa data e il 2010 “il tempo delle paure”. Si succederanno il “decennio della pazzia”, il “decennio dell’assestamento” e il “decennio della ripresa”. In sostanza sarà una generazione che “conquisterà con le sue sofferenze la serenità dello spirito”.
E quando l’uomo avrà varcato le soglie del nuovo Paradiso Terrestre, parlando dei progenitori schiavi del potere economico e del consumo, dirà: “Il grande Dio aveva tolto loro la luce della ragione”.
Queste profezie definiscono il decennio che va dal 1991 al 2000 “tempo della cenere”, perchè molti miti cadranno e molte “cose sacre diventeranno blasfeme”. L’uomo profferirà le prime parole del salmo di David, che si canta nell’Uffizio delle tenebre, durante la settimana santa: miserere mei Deus. Abbi pietà implorerà l’uomo, rivolgendosi al suo Dio. Ma in quest’epoca, aggiunge il veggente, l’uomo sarà diventato un “animale dannoso per le leggi dell’equilibrio universale”. Sarà necessaria quindi la sua purificazione. L’uomo “fatto di solo carne”, morirà e lascerà il posto all’uomo “fatto di spirito”. Il decennio dal 1990 al 2000 sarà “dolorosamente vissuto” perché i “tempi saranno dannati”. Sarà questo il tempo dell’Anticristo. Ma sarà anche il tempo dei nuovi “condottieri dello spirito”. Il veggente dice che “Cristo muore sul Tevere e risorge sul Volga”. La Russia sarebbe quindi destinata a diventare la culla di un cristianesimo che riprende il messaggio di duemila anni fa, per vivere “nel segno del Signore”. I grandi cambiamenti dovrebbero quindi partire dalla Russia. E questo sarà il messaggio del rinnovamento universale.
Significativo è la profezia su colui che il monaco bavarese definisce “la parola del Principe Nero”. In questo passo si riferisce forse alla successione papale. Sentiremo “una voce nuova, che demolirà il tempio”: la voce dell’Anticristo.
Le profezie del Ragno nero lo introducono così: “Eccolo! Scende dalla strada del sole su un cocchio trainato da quattro cavalli neri. Il suo manto ha il colore della neve. La sua voce ha l’impeto del tuono. La sua mano è ferma, il suo gesto è comando. Laggiù, tra le pietre dell’ultimo anfiteatro scorre il sangue. Le tavole della legge saranno gettate nella polvere e calpestate dal ferro dei cavalli. Uomini!, sventurate creature striscianti, il Principe vi porta la sua legge: godete fino all’ebbrezza e sarete felici; adorate Cesare e sarete esaltati; rubate e sarete onorati” “Il Principe Nero terrà banchetto nell’atrio del cupolone e mille pescatori incenseranno la sua mano: una mano che stringe in pugno il potere di vita e di morte, una mano che annienta e crea, una mano che benedice e distrugge.”
“Piangete madri ! Gettate le vostre viscere al fuoco. Squarciate il vostro grembo”. L’uomo non nascerà più da donna perché è arrivato Lui, l’ultimo figlio di Osiride. Così era scritto”. “Cosi chiudiamo la finestra sulla vigna del padre”. “ma non piangete”. “E’ ora che gli occhi si chiudano. Perché la vite non darà più vino. E la terra non darà più grano. Cosi fino alla nuova giornata che andremo a cercare nell’infinito”. “Sarà questo il canto delle sei legioni che varcheranno il fiume. Attenti alla palude. Qui cadrà l’ultima speranza del piccolo Cesare. Ci saranno i segni del cielo. Ci saranno le voci dei morti. Ci saranno i lamenti dei vivi”.
Il veggente ricorda che in questo periodo “si avranno segni nel cielo”. E’ probabile quindi che le apparizioni celestiali si intensifichino; e altri fenomeni ancora “turberanno i pacifici”. Ciò aprirà le porte a una grande carestia, che riguarderà tutto il mondo. Il veggente dice che “la messe sarà cenere” e che: “Cavalieri d’acciaio solcheranno le nubi e grideranno al tempo la parola del Principe funesto. E il seme (della sua parola) germoglierà. E il seme spronerà l’uomo a combattere l’uomo. “Prendetevi la messe”, comanda il Principe Nero. E la messe sarà cenere. Prendetevi la luce e la luce sarà tenebre. Prendetevi la casa del padre…” Le pecore siedono a tavola dove c’è il vino, il formaggio e il pane, mentre il pastore pascola nel prato…”
Dinanzi alla predicazione dell’Anticristo molte chiese formeranno l’ultima crociata. Protestanti, anglicani, ortodossi e cattolici ritroveranno la loro unità. Ma quello che maggiormente stupirà in quei giorni sarà l’unione del mondo cristiano con quello maomettano. L’Anticristo vincerà ancora e passera “sui mantelli degli ultimi mercanti dell’anima”. Così fino a quanto i tempi non avranno partorito “il nuovo Giuda “che tradirà l’Anticristo, e cosi “Il coltello di Caino sarà pulito in una bandiera che avrà il colore del latte e del sole (La bandiera Vaticana)”
Significativa è la preveggenza che riguarda il 1998, anno definito “la demolizione del tempio”. “Secondo la profezia , il 1998 è l’anno in cui inizia in concreto la demolizione della civiltà della competizione e del profitto sfrenato. Da questo momento si comincia a voltare pagina. Molti dovranno adattarsi, perchè i tempi saranno duri. Più duri saranno per coloro che non sanno capire il linguaggio dello spirito.
Il Monaco Nero dice: “periranno sopratutto coloro che hanno indossato la veste tessuta d’oro e di potere”. Periranno cioè coloro che non sanno vivere senza potere e senza ricchezza. Alla carestia e al tramonto dei valori materiali, si aggiungerà la violenza. Il veggente definisce difatti il 1999 “la resurrezione di Caino”. Sarà questo un anno “nevralgico, tormentato, durante il quale la quercia sarà abbattuta dalla folgore”, in questo tempo i “padri leveranno i coltelli contro i figli e i figli contro i padri”. E non dimentichiamo ancora che sarà questo il tempo in cui: “La terra dei profeti diverrà sterile per più generazioni”.
Sarà in questa nazione che si svolgerà una tremenda battaglia. Interpreti di profezie hanno “letto” in quest’ultimo messaggio un’allusione al bombardamento atomico e alla distruzione dello stato di Israele. Sarà probabilmente in questa terra che “cadrà il Principe della Notte”. Ieri le genti inneggiavano al “Principe”; oggi “sarà legato con corde, come si usa fare con gli sciacalli”. Nel Duemila avremo la “gloria del fuoco”. Davanti a nuove realtà di vita, l’uomo si sentirà smarrito come una pecora senza pastore; si aggrapperà allora al primo fuscello che vedrà galleggiare sulle memorie del tempo trascorso.
Verrà distrutto in quest’epoca “tutto ciò che ha portato l’uomo a distruggere”, verrà distrutto anche l’Anticristo. Tutto sarà cenere e sulla cenere “ritornerà a cantare la cicala”. Termina la storia dell'”uomo carne” e inizia la storia dell’uomo spirito”. L’umanità volta pagina e, dopo una parentesi di purificazione che durerà mezzo secolo, vivrà una nuova parabola: l’ultima.
Questa fase vedrà l’uomo in armonia con la natura, ma solo fino al 2500; egli ripiomberà infatti negli errori di sempre, cioè nell’egoismo, nel materialismo e nella violenza. Le profezie di questo monaco concludono dicendo che “l’umanità è stata segnata da tre diluvi: il primo è stato di acqua, il secondo sarà di fuoco e il terzo sarà di stelle”.
Al terzo diluvio – che dovrebbe coincidere con il periodo che va dal 2500 al 3000 – il cielo si spegnerà per sempre.