“Vi è nella Cabala una musica dei Numeri, e questa musica che riduce il caos materiale ai suoi princìpi, attraverso una sorta di grandiosa matematica, spiega come la Natura si ordini e diriga la nascita delle forme che estrae dal caos. E tutto quel che vidi, mi parve ubbidire a una cifra.”
Antonin Artaud
La cabala la conoscono in pochi ma esiste ed è l’antica tradizione terapeutica ebraica che si fonde perfettamente con l’attualità e la modernità. Lo studio della cabala all’interno della tradizione ebraica è da sempre stato il veicolo più forte e potente nell’aiutare l’essere umano ad identificarsi con la propria anima divina ed andare oltre ciò che la mente razionale vede e coglie.
Secondo la cabala la realtà esteriore non si esaurisce nella percezione dei cinque sensi come crediamo noi, ma si estende su diversi piani che sono tra loro interconnessi e possono influenzarsi a vicenda.
Questa visione dell’universo ha comportato un’implicazione sul concetto di natura umana: se esistono vari piani di realtà significa quindi che l’essere umano è costituito da più corpi che agiscono su questi piani.
Partendo dal piano materico, quello collocato più in basso, l’essere umano è costituito dal suo corpo fisico. In seguito l’uomo è costituito da quello che viene definito corpo astrale grazie a cui può fare i cosiddetti viaggi astrali. Il terzo corpo è il corpo mentale che mette l’essere umano in condizione di comunicare con gli angeli ed infine c’è il corpo spirituale, che aspira al mondo divino.
La nostra convinzione di vivere in un solo mondo, quello che conosciamo, che riusciamo a vedere e comprendere, viene quindi smontata perché come spiega la Cabala viviamo in 4 mondi paralleli. Vediamoli in dettaglio.
I 4 mondi paralleli
Il primo mondo della cabala è il mondo materiale, quello basato sull’esperienza dell’evoluzione, il mondo fisico, tangibile.
Il secondo mondo è quello che abbiamo iniziato a conoscere grazie a Einstein con la sua teoria della relatività secondo cui spazio e tempo esistono ma esiste anche lo spaziotempo, una terza entità. Lo spazio e il tempo non sono più separati ma uniti e si influenzano vicendevolmente tramite la velocità.
Viene inoltre a cadere il concetto di simultaneità. Due eventi che sono simultanei per un osservatore, possono non esserlo più per un altro in moto rispetto al primo. L’ordine temporale di due eventi può essere ribaltato per due osservatori che si muovano a velocità diverse.
Infine, mentre il concetto di parallelismo è preservato, non lo è quello di perpendicolarità. Due direzioni perpendicolari per un osservatore possono non esserlo per un altro osservatore in moto rispetto al primo.
Facciamo un passo indietro. Inizialmente il tempo veniva considerato come assoluto e slegato dal mondo fisico. Aristotele ad esempio lo definiva come “la misura del movimento”. Questa visione era stata ripresa e sviluppata da Isaac Newton e successivamente da Albert Einstein che introdusse un ulteriore concetto, quello della relatività ristretta (1905).
Si tratta di fenomeni che avvengono in sistemi di riferimento inerziali e si basa essenzialmente su due postulati fondamentali.
- Il primo postulato, o principio di relatività, stabilisce che le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali e rappresenta sostanzialmente una estensione a tutte le leggi della natura del principio di relatività di Galileo.
- Il secondo postulato, noto come principio di costanza della velocità della luce, afferma che la luce si propaga nel vuoto con una velocità finita, indipendentemente dalla velocità della sorgente che l’ha emessa.
Questo ha comportato una nuova definizione delle variabili di spazio e di tempo non più assolute ma relative all’occhio di chi le misura.
Il terzo mondo è il mondo collegato alla meccanica quantistica di Planck. Planck fu il primo ad introdurre il concetto di ‘quanto’ e con l’introduzione della meccanica quantistica, ha permesso di andare oltre la fisica classica entrando in quella che viene definita fisica moderna.
La meccanica quantistica infatti descrive la materia e la radiazione non solo come entità particellare ma anche come fenomeno ondulatorio, cosa mai fatta in precedenza.
Infine, il quarto mondo è il mondo della fisica informazionale, TOE ovvero theory of everything, (la teoria del tutto) ovvero la teoria fisica che cerca di unire tutti i fenomeni fisici dell’Universo mettendo insieme meccanica quantistica e relatività.
Mondo materiale: andiamo oltre
Il mondo materiale è l’unico mondo che possiamo esperire direttamente, il mondo dove ognuno di noi è guidato dalla ragione e dai sensi. Entrambi ci inviano messaggi per leggere la realtà che ci circonda e cogliere il significato di quel che accade attorno a noi ma i nostri sensi in realtà ci danno una visione limitata del mondo materiale di cui infatti percepiamo solo il 5%, una percentuale decisamente irrisoria.
Gli altri mondi invece si affacciano a noi tramite i sogni e ci mettono nella condizione di riflettere su quello che crediamo essere il nostro percepito. Ora però le cose stanno cambiando anche grazie alla fisica quantistica e l’astrofisica: filoni di ricerca operano in modi diversi rispetto al passato.
La scienza classica si basava sul fatto che se a parità di condizioni faccio un determinato esperimento devo ottenere lo stesso risultato altrimenti significa che la spiegazione che do dell’esperimento è sbagliata. Ora questa legge non vale più con l’introduzione della fisica quantistica perché con quest’ultima posso avere migliaia di risultati diversi.
La fisica quantistica descrive il comportamento della materia della radiazione e di tutte le loro interazioni viste sia come fenomeni ondulatori che come fenomeni particellari (dualismo onda-particella), a differenza della fisica classica o newtoniana, basata sulle teorie di Isaac Newton, che vede la luce solo come onda e l’elettrone solo come particella.
Poter imparare ad ottimizzare le proprietà di leggi fisiche di questi 4 mondi sarebbe un passo da giganti. Da sempre l’uomo ha imparato a spostarsi nel pianeta, grazie alle sue capacità. Inizialmente con le sue gambe, poi con animali, successivamente con l’avvento della ruota, poi in calesse e grazie a tutti gli sviluppi tecnologici successivi.
Ma c’è un altro modo? Se si uniscono le conoscenze antiche della cabala e quelle della fisica sì.
Il collasso della forma d’onda
Il collasso della forma d’onda in fisica quantistica insegna che tutto è ondulatorio. Se prendo un’onda e fermo la sua vibrazione in una posizione nello spazio e nel tempo e la osservo, quest’onda si trasforma in un pezzo di materia o in un evento che accade in quel punto preciso.
Il fenomeno ondulatorio era stato scoperto in precedenza grazie agli elettroni, pezzi di materia dotati di carica elettrica e massa e si era pensato che fosse un evento legato esclusivamente alle particelle. Poi si è andati oltre e si è interrotto il limite tra questo fenomeno e la materia macroscopica cominciando ad indagare questo fenomeno su pezzi di materia sempre più grandi.
Nel 2019, è stato scoperto che pezzi di materia grandi come granelli di sabbia si comportano in questo modo, così è caduta l’ipotesi che tale fenomeno fosse confinato solo alle particelle. Oggi, nel 2020, pezzi molto grandi di materia si comportano così, come il nostro corpo; in merito, al momento, si può parlare solo di evidenze non di certezze.
Che cosa significa? Significa che se utilizzo questo fenomeno (del terzo mondo) è possibile istantaneamente concretizzare il mio corpo in qualsiasi luogo. Questo è un modo totalmente diverso di spostare il corpo. Se con il pensiero mi penso dove vorrei essere, istantaneamente il mio corpo si sposta lì.
Oltre il collasso della forma d’onda: la Bilocazione
Il fenomeno della bilocazione è un fenomeno che permette di essere contemporaneamente in due posti diversi. Il soggetto entra in uno stato estatico sentendosi in un altro luogo rispetto a quello in cui si trova ed in quel luogo agisce, parla.
L’individuo in bilocazione in realtà non si muove ma si forma nel luogo in cui appare la sua raffigurazione che agisce, ascolta e parla. Molti santi nel corso della storia hanno sperimentato il fenomeno della bilocazione, lo stesso Padre Pio, con testimonianze certe.
Gustavo Rol, più di una volta, è stato presente in due punti diversi del pianeta nello stesso momento.
Imparare ad essere in due punti diversi del pianeta contemporaneamente non solo è qualcosa di sorprendente ma è del tutto ecologico e non c’è dispendio di energie dato che lo spostamento del corpo è basato sul pensiero. Va però precisato che pensare non vuol dire avere idee, idee e pensieri sono due cose diverse.
Se metto in moto i pensieri (collegati alla materia bianca del nostro cervello) posso sperimentare la bilocazione, con le idee no perché appartengono alla mente razionale e per avventurarmi nel fenomeno della bilocazione devo scaricare la mente razionale.
Riuscire a fare le cose materiali concrete di ogni giorno selezionando in quale mondo andare a operare per ottenere risultati con il minor dispendio di energie, la massima compatibilità con la natura e con tempi rapidi, non raggiungibili in altro modo è un traguardo di grande valore che se raggiunto può davvero far cambiare prospettiva.