Le Profezie e il Fato

La Numerologia è una scienza antichissima in grado di risvegliare le coscienze, condurre l’Essere umano alla profonda conoscenza di Sé e fornire risposte a domande come:

  • Chi sono veramente?
  • Qual è la mia missione nella vita?
  • Come posso esprimermi al meglio?

Ma se ci allontaniamo un attimo dalla Numerologia e da quello che questa magnifica disciplina può fare, emergono numerose domande..

Dato che siamo creature capaci di creare e visto che sulla terra vi sono maestri e persone risvegliate perché la situazione attuale non cambia?

Perché non si è in grado di modificare la triste, sofferta realtà del momento?

I Maestri in possesso di grandi capacità non sono capaci di intervenire?

Si potrà fare qualcosa circa gli eventi che siamo prossimi a vivere nel futuro oppure tutto è già scritto e determinato?

Se non fosse così, quale sarebbe il senso di Profezie come l’Apocalisse e delle quartine di Nostradamus?

Si pensa che tutto dipenda da noi, che siamo noi i Creatori della nostra realtà.. Ma in un qualche modo si sente al tempo stesso che ciò che deve accadere accadrà. 

Analizzando queste domande, emergono due punti. 

Da un lato abbiamo la problematica de il Libro del Fato, dall’altro le Profezie.. 

Noi stessi come insegna il catechismo siamo re, sacerdoti e profeti. Questo significa che ognuno di noi possiede delle doti di chiaroveggenza ed è in grado di prevedere eventi che poi si verificheranno.

E’ necessario quindi risolvere quindi la diatriba tra l’inesistenza del Libro del Fato (il futuro è nelle nostre mani) da un lato e le nostre capacità profetiche dall’altro.

predire il futuro

Le profezie e il fato: la questione del tempo

Noi tutti esperiamo nella materia ordinaria ove esiste un passato, un presente e un futuro. 

Per coglierli in profondità dobbiamo porci una domanda: Che cos è il tempo?

Noi comunemente chiamiamo tempo tutto ciò che è una variazione di tempo, una distanza di tempo. Ma questo tempo può essere diverso.. Ad esempio se mi trovo a Roma e sono le 20 p.m. a Londra saranno invece le 19 p.m.

Esiste quindi un tempo uguale per tutti? No, non esiste, tutto è una convenzione. 

Esistono delle convenzioni che stabiliscono i punti di riferimento al fine di misurare lo scorrere del tempo. 

Se prendiamo ad esempio il tempo ordinario, il nostro riferimento è l’orologio di Parigi che sfruttando certi fenomeni fisici è estremamente preciso nel misurare il tempo che scorre.

Al tempo stesso però, questo orologio va aggiustato ogni anno perché le variazioni di rotazione della terra su stessa e di quelle attorno al sole sono tali che quell’orologio di Parigi che misura il tempo nella maniera più esatta possibile va fuori passo rispetto al tempo terrestre.

Tutto questo ci conduce ad una domanda:

Se misuriamo lo scorrere del tempo, il tempo esiste? La maggior parte dei fisici del passato come Isaac Newton, Albert Einstein e del presente come Carlo Rovelli, rispondono di No

Il tempo quindi si riduce ad essere una nostra percezione o una variabile misurabile con degli strumenti perché il tempo assoluto non esiste.

Dalla parte della nostra esperienza però, la storia ci dice che il tempo scorre ma sempre nello stesso verso e fa indurre in noi la convinzione di un passato, di un presente e di un futuro.

La fisica però con le sue scoperte ci insegna che questo è solo uno dei modi dello scorrere del tempo perché esiste anche un senso inverso dello scorrere del tempo

Ci sono fenomeni naturali che vengono poi riprodotti in laboratorio che scorrono inversamente ovvero dal futuro verso il passato. 

Dinanzi a questi esperimenti, una pletora di fisici ha affermato che si tratta di fenomeni che hanno a che fare solo con le particelle.

I fisici applicativi invece, coloro che non si fermano mai alla superficie ma scavano più in profondità alzando l’asticella delle aspettative, hanno scoperto che lo stesso fenomeno poteva essere riprodotto anche con pezzi di materia più grandi delle particelle.

Ecco dunque che il concetto di passato e futuro si ribalta completamente e viene spontaneo chiedersi cosa sia il presente.

Il presente è il punto di incrocio tra un passato ed un futuro anche se non si tratta del passato e del futuro che noi sperimentiamo razionalmente nella nostra vita. 

Noi abbiamo da sempre la percezione e la convinzione che il passato sia immutabile ovvero determinato, fisso a differenza del futuro che consideriamo probabilistico… entra in gioco così quella che viene definita matematica probabilistica.

Ad esempio, dal punto di vista matematico si può riuscire a predire un evento futuro che può presentarsi in tre modalità diverse: 

  • La modalità A
  • La modalità B
  • La modalità C

Le probabilità però che quel determinato evento accada secondo queste tre modalità sono molto diverse. 

La modalità A si presenta con una probabilità del 99%, la modalità B con una probabilità del 40% e la modalità C solo con una probabilità dell’1%.

Intuitivamente e a livello logico, è immediato pensare che l’evento avverrà secondo la modalità A avendo il 99% delle probabilità di verificarsi..

Ma la matematica probabilistica differisce dalla semplice matematica e insegna che in questo caso l’evento ha le stesse probabilità di accadere sia nella modalità A (99%) che nella modalità C (1%).  

Ecco che con la matematica probabilistica la nostra comune visione di futuro viene capovolta…questo vale anche per ciò che concerne le profezie.

Pensiamo alle profezie di Gesù nei Vangeli o all’Apocalisse che viene anche chiamato Rivelazione in quanto rivela le profezie legate al futuro. 

Le profezie tendono ad avverarsi anche nella nostra esperienza quotidiana e coloro che sono dotati di chiaroveggenza riescono a percepire, anche in modo non interamente consapevole, che certi eventi sono inevitabili.

Perché?

Perché ci sono certi eventi nel passato che a causa del meccanismo di causa-effetto li determineranno; magari non si sa quando accadranno ma prima o poi dovranno accadere. 

Ma non è il principio di causa effetto che regola lo scorrere degli eventi rispetto al tempo; tale principio è parte del tutto ma c’è una variabile indipendente che si chiama Sincronicità.

Con la Sincronicità ci possono essere eventi che esulano completamente dal principio di causa-effetto.

Tutto questo ci porta a dire che anche se conoscessimo perfettamente tutto il passato non saremmo in grado di costruire il famoso Libro del Fato. 

due orologi

Se il Libro del Fato non esiste allora chi determina il futuro?

Noi siamo i protagonisti e gli artefici della nostra realtà, ma non siamo gli unici. 

Ci sono altre variabili che concorrono a determinare la nostra realtà ed il nostro futuro come il concetto di Coscienza Collettiva.

La Coscienza Collettiva tiene conto di tutto il passato e di tutto il futuro. 

Le evidenze scientifiche ci dicono che il tempo non esiste e di conseguenza non può esistere nemmeno un Libro del Fato che contiene gli eventi che accadranno in futuro ma questo non significa che le profezie siano false. 

Significa che non si può avere la pretesa di collocare eventi profetizzati nello spazio-tempo con la certezza che questi accadano.

Quel che è certo però è che ci sono persone in grado di percepire eventi che accadranno, grazie ad intuizioni, chiaroveggenza e coscienza “risvegliata”. 

Ma anche tutti noi abbiamo questa capacità latente. Si tratta anche di attivare “il cervello” del cuore, che è un organo potentissimo. e che percepisce la realtà in modo totalmente diverso da come noi la percepiamo normalmente.

Il futuro comunque è un futuro probabilistico.