“Eutanasia, accanimento terapeutico e donazione degli organi rispetto alla resurrezione e al salto quantico”
Prefazione
Per prima cosa cercheremo di definire i termini eutanasia, accanimento terapeutico e donazione degli organi.
Poi, per ciascuno di questi, ne faremo la situazione sia in termini legali che in termini medici. Parleremo di alcune contro-testimonianze in merito agli argomenti trattati.
Quindi cercheremo di definire cos’è il corpo umano e cosa significa la resurrezione dei corpi e il salto quantico.
Infine rianalizzeremo l’intero contesto rispetto all’evoluzione spirituale e ai cambiamenti che sono in atto, anche con il supporto di alcuni messaggi.
Eutanasia
Definizione: L’eutanasìa – letteralmente buona morte (dal greco ευθανασία, composta da ευ–, bene e θανατος, morte) – è la pratica che consiste nel procurare la morte nel modo più indolore, rapido e incruento possibile a un essere umano (o ad un animale) affetto da una malattia inguaribile ed allo scopo di porre fine alla sua sofferenza.
Questa definizione può essere integrata aggiungendo al concetto di morte senza dolore, quello di “morte con dignità”, significando con quest’ultima il rispetto che ciascuna persona deve dare al proprio Io. Questo concetto diventa sempre più pregnante ai nostri giorni dato che, nel mondo occidentale, almeno l’ottanta per cento delle morti avviene non più a casa propria e tra l’affetto dei congiunti, ma in ambiente ospedaliero, spesso caratterizzato dall’isolamento e dalla solitudine dell’ammalato.
Quello che è specifico però della nostra epoca, e che spiega l’acutizzarsi del problema, è il profondo mutamento che le condizioni del morire hanno subito a causa del progresso della medicina, e, più in generale, del miglioramento delle condizioni e delle aspettative di vita.
Fino a non molti decenni fa, la morte giungeva di solito abbastanza presto, o perché la malattia non poteva essere efficacemente contrastata, o perché insorgevano complicanze quali infezioni polmonari (la cosiddetta buona, cara polmonite, secondo la definizione dei vecchi medici), che allora si rivelavano rapidamente mortali.
La morte avveniva prevalentemente a casa, e, anche se non sempre era una morte “dolce e quieta”, il processo del morire e, quindi, il dolore e la sofferenza duravano comunque relativamente poco. Ancora, oggi la medicina è in grado di vicariare le funzioni dei più importanti organi vitali e quindi di tenere in vita un paziente indefinitamente e, comunque, ben oltre il punto in cui si può ragionevolmente dire che stiamo prolungando la vita e non, invece, procrastinando inutilmente la morte.
Questo è un punto importante; l’etica medica tradizionale s’è formata in un’epoca in cui molto poco poteva essere fatto per salvare la vita del paziente e quel poco doveva essere fatto. L’imperativo del “vitalismo”, che imponeva di prolungare ad ogni costo la vita del paziente, era una reazione all’impotenza della medicina, di fronte al fatto drammatico di non poter riuscire a salvare una vita, spesso ancora carica di promesse.
Oggi, invece, possiamo fare moltissimo non solo per salvare la vita, ma anche per prolungarla quando “non può promettere più nulla”. Si pone allora il problema di sapere se vale sempre la pena di fare tutto quello che possiamo fare, fino alla totale espropriazione di quel che viene comunemente definito il “diritto di morire con dignità”. L’Eutanasia è al centro di un vivo dibattito e di accese controversie in ambito morale, religioso, legislativo ed etico.
Eutanasia volontaria
Rispetto al significato proprio del termine, l’eutanasia è volontaria, ossia esplicitamente richiesta, più di una volta e in momenti differenti , e autorizzata dalla persona malata;
• rispetto alle modalità di attuazione, si parla di eutanasia attiva qualora la morte sia provocata in maniera diretta, ad esempio con la somministrazione di sostanze tossiche, ed eutanasia passiva qualora la morte sopraggiunga in via indiretta, generalmente a seguito della sospensione delle cure indispensabili a tenere in vita il malato;
Dal punto di vista giuridico, morale e religioso vi è la tendenza a considerare l’eutanasia attiva una sorta di omicidio.
Mentre per quanto concerne l’eutanasia passiva si evidenzia una sostanziale diversità per il modo “naturale” con cui avviene la morte.
Inoltre l’eutanasia passiva non viene quasi nemmeno letta come “eutanasia” proprio perché in gran parte dei casi consiste solo nell’astensione a praticare terapie, nel pieno diritto da parte del malato, sancito dalla legge, di rifiutarle.
• nel caso non vi sia intervento diretto di terzi si parla di suicidio assistito, forma di eutanasia indiretta in quanto consiste nel fornire alla persona richiedente i mezzi e le competenze necessarie a terminare la propria vita nel modo più indolore possibile.
Anche il “suicidio assistito” non è esente da distinzioni perché da taluni viene paragonato all’eutanasia passiva in quanto comunque mezzo per procurare la morte. Sebbene sia da differenziare dall’eutanasia attiva, in quanto non prevede alcuna partecipazione dell’assistente alle azioni che conducono alla morte del richiedente.
Va anche sottolineata la diversa posizione delle persone che chiedono l’eutanasia in quanto malati terminali rispetto a quelle che, pur non essendo prossime alla morte, richiedono la pratica per porre fine a sofferenze insostenibili e non sufficientemente trattabili da alcuna terapia del dolore.
La stessa attenzione va posta rispetto a coloro che richiedano l’eutanasia in condizioni di piena capacità di intendere e di volere, indipendentemente che possano materialmente attuare il proprio progetto, vedi il caso-Welby, e coloro che si trovino in situazioni di incoscienza irreversibile (coma, stato vegetativo persistente) e, comunque, incapaci di esprimere una propria volontà.
Le leggi sull’Eutanasia
Da quanto esposto si deduce che il problema dell’eutanasia non investe soltanto l’aspetto etico, morale e filosofico del singolo ammalato, proprietario o usufruttuario del proprio corpo (diritto o no all’autodeterminazione, diritto o meno ad una morte dignitosa), o degli operatori sanitari (rispondere o meno alla disperata invocazione d’aiuto da parte dei sofferenti), ma riveste anche un aspetto giuridico che riguarda sia il legislatore (punibilità o meno di chi presta la propria opera per l’eutanasia) che i responsabili delle varie categorie professionali, nonché le commissioni nazionali o sovranazionali per i diritti dell’uomo e dell’ammalato.
Si può fin d’ora affermare che tutti gli Organi competenti si sono espressi contro l’eutanasia, consentendo soltanto la sospensione del cosiddetto accanimento terapeutico, misura con la quale si intende la messa in atto di provvedimenti assistenziali, strumentali e medicamentosi, tendenti a prolungare artificialmente la vita, anche in assenza di qualsiasi speranza di guarigione o sopravvivenza.
In Italia, l’eutanasia attiva è paragonabile all’omicidio volontario (art. 575 c.p.). In caso di consenso del malato il reato rientra nell’art. 579 c.p. (Omicidio del consenziente), ed è punito con reclusione da 6 a 15 anni. Anche il suicidio assistito è un reato, secondo l’art. 580 c.p. (Istigazione o aiuto al suicidio).
L’eutanasia passiva è permessa in ambito ospedaliero, nel reparto di rianimazione, solo nei casi di morte cerebrale; devono essere interpellati i parenti e si richiede la presenza e il permesso scritto del primario, del medico curante e di un medico legale. In caso di parere discordante fra medici e parenti, si va in giudizio e in questo caso è il giudice a decidere.
Alcune associazioni si battono per la regolamentazione dell’eutanasia, sulla richiesta della sua legalizzazione e anche sul valore legale della sottoscrizione, da parte di chiunque, di “dichiarazioni” (o “direttive”) “anticipate” qualora questi si trovasse in futuro nell’impossibilità di decidere riguardo alle cure ricevute.
Le leggi sull’Eutanasia nel resto del Mondo
Negli altri Stati europei la situazione è più elastica di quella italiana. In Belgio, dal 16 maggio 2002 è in vigore una legge che disciplina l’eutanasia. In Austria esisteva una legge permissiva sull’eutanasia, ma fu abrogata nel 1977. In Danimarca le “direttive anticipate” hanno valore legale e i parenti del malato possono autorizzare l’interruzione delle cure. In Germania il suicidio assistito non è reato, purché il malato sia capace di intendere e di volere e ne faccia esplicita richiesta.
Nei Paesi Bassi l’eutanasia cessò di essere perseguita penalmente nel 1994, pur rimanendo un reato. Nel 2000 i Paesi Bassi divennero il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge che regolamentava l’eutanasia e dal 1° aprile 2002 la legge è in vigore. In Svizzera è previsto e tollerato il suicidio assistito; esso viene praticato al di fuori dell’istituzione medica, da un’associazione privata chiamata Exit. Il medico deve limitarsi a fornire i farmaci al malato.
Nel resto del Mondo la situazione è analoga e in Australia, in alcuni stati, le direttive anticipate hanno valore legale, così come in Canada e negli Stati Uniti, mentre in Cina una legge del 1998 autorizza gli ospedali a praticare l’eutanasia ai malati terminali.
La Chiesa e l’Eutanasia
La dottrina della Chiesa muove da punti fermi quali:
a. il riconoscimento del carattere sacro della vita dell’uomo in quanto creatura;
b. il primato della persona sulla società;
c. il dovere dell’autorità di rispettare la vita innocente.
Pertanto la Chiesa Cattolica è contraria sia all’eutanasia che all’accanimento terapeutico, mentre è favorevole alle cure palliative, anche nel caso in cui il ricorso ad esse possa avere come effetto secondario il rendere più breve la vita del paziente. Le Chiese Riformate, anche a causa della loro particolare struttura gerarchica, hanno una posizione più elastica. Infine è recentissimo il pronunciamento in favore dell’eutanasia da parte della Chiesa Calvinista.
Definizione di “accanimento terapeutico”
Definizione: L’accanimento terapeutico consiste nell’uso di tecniche mediche o di farmaci per sostenere artificialmente le funzioni vitali di individui affetti da patologie inguaribili e tali da determinare la loro morte in assenza dell’impiego di tali tecniche. Effettivamente il termine “accanimento” indica uno sforzo perseverante che trae origine dal proverbiale sforzo ostinato dei cani nella caccia. La dizione “accanimento terapeutico” non ha eguali in nessuna altra lingua al mondo. Quindi è come dire che tali terapie sono volte solo al mantenimento in vita., e non alla guarigione, giudicata impossibile, di pazienti affetti da patologie naturalmente mortali.
Ma bisogna anche considerare che la sospensione di cure inutili non significa la fine delle sofferenze del malato, specie nella fase terminale della malattia e senza una terapia del dolore efficace e un’adeguata assistenza, la sospensione delle cure comporterebbe un periodo di abbandono e sofferenza finale del paziente.
Altresì la terapia del dolore riapre il problema dell’eutanasia perché dosi forti di stupefacente (soprattutto oppiacei quali la morfina) possono provocare la morte del paziente, mentre una loro assenza lo sottopone a indicibili sofferenze. Oltretutto a causa dell’assuefazione al farmaco si rende necessario l’aumento delle dosi di stupefacenti per poter coprire il dolore.
La nostra opinione è no all’eutanasia, nel senso di far morire il paziente, sì a che, una volta che si è tentato proprio tutto e resta solo il prolungamento artificiale della vita, si lasci che la vita stessa faccia il suo corso, e che il malato possa morire sostenuto da una adeguata terapia che ne attenui le sofferenze a constatazione che l’uomo ha una sua dignità, anche negli ultimi istanti della sua vita. Una morte ben vissuta può essere determinante per la comprensione dell’esperienza di una intera vita.
L’accanimento terapeutico
Regolamentare questo argomento per legge è impossibile, anche perché ogni caso è singolo ed irripetibile, come ogni uomo.
Siamo in una zona grigia, in cui la legge e le regole, rischiano di peggiorare la situazione e di renderla sterile.
Secondo la Chiesa cattolica, il porre fine all’accanimento terapeutico non coincide con l’eutanasia passiva, ma è semplicemente riconoscere i limiti oggettivi della scienza e dell’esistenza umana.
Per la dottrina, il suicidio è un peccato mortale della stessa gravità dell’omicidio. Provocare la morte (o indurla da sé) è parte di questa casistica, così come lo è l’omissione, non fare tutto quanto è possibile per salvare la vita propria o altrui. Se l’esito di queste azioni non è una completa guarigione, ma un prolungamento della vita di qualche mese, non c’è colpa od omissione ed è legittimo sospendere le cure.
Donazione degli organi
In Italia, è la volontà di donare organi prelevati da una persona ed è regolamentata dalla legge n.91 del 1999. Deve essere detto subito che il “Decreto attuativo” previsto dall’art. 5 non è mai stato emesso, e quindi sono tuttora in vigore delle disposizioni transitorie dell’art. 23.
L’art.4 della legge 91/99 introduce il principio del silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata un assenso. È da notare che tale azione informativa non è stata mai fatta.
E’importante sapere che a tutti i cittadini viene data la possibilità di esprimere la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi in uno dei seguenti modi:
1) una dichiarazione scritta che il cittadino porta con sé con i propri documenti. A questo proposito il Decreto legislativo 8 aprile 2000 ha stabilito che qualunque nota scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà(positiva o negativa), numero documento d’identità, data e firma, è considerata valida ai fini della dichiarazione;
2) la registrazione della propria volontà presso la ASL di riferimento o il medico di famiglia;
3) la compilazione del tesserino blu inviato dal Ministero della Sanità nel maggio del 2000 che deve essere conservato insieme ai documenti personali;
4) l’atto olografo o la tessera dell’AIDO o di una delle altre associazioni di volontariato o di pazienti.
Purtroppo questo decreto non ha risolto il problema di una dichiarazione di volontà che sia certa e non alterabile da terzi.
Secondo la legge possono essere donati cuore, fegato, polmoni, pancreas e intestino. Non possono essere donati il cervello e le gonadi.
La tabella
ORGANI SOLIDI:
CUORE salvavita Nelle insufficienze cardiache scompensate
POLMONE salvavita Nelle insufficienze respiratorie gravi
FEGATO
(anche durante la vita,
perché si riproduce)
salvavita Nelle insufficienze epatiche terminali e nelle epatiti fulminanti
INTESTINO salvavita nelle sindromi gravi di malassorbimento
RENE
(anche durante la vita,
perché doppio)
rimedio Nelle insufficienze renali terminali (IRT) per evitare la dialisi
PANCREAS rimedio nel diabete insulino-dipendente grave
MANO e AVAMBRACCIO rimedio Nelle amputazioni
TESSUTI:
MIDOLLO OSSEO
(sempre da vivente)
salvavita nelle Leucemie e Talassemie insensibili alle cure mediche
CORNEA rimedio nella cecità cornea-dipendente
OSSA LUNGHE rimedio nelle protesi e ricostruzioni
Oggi con la Legge N.91/99 il trapianto, come metodo di cura, è diventato obiettivo del S.S.N. Ogni anno in Italia migliaia di persone sono colpite da gravi malattie ad organi vitali. La legge prevede che siano curati con il trapianto MA…
II grosso “MA” è dato dalla scarsità degli organi donati. Nel trapianto la scienza medica non può operare da sola: ha bisogno di spirito altruistico, di sensibilità civica e di amore per il prossimo che le forniscano gli organi. L’aiuto può venire dai nostri simili quando sono “veramente simili”. È necessario, infatti, che tra ricevente e donatore ci sia “somiglianza biologica”, cioè di globuli rossi e di globuli bianchi.
• Il sangue deve essere dello stesso gruppo (A-B-O).
• I globuli bianchi, portatori del complesso sistema immunitario “HLA-DR”, con migliaia di combinazioni, devono essere “compatibili” il più possibile tra donatore e ricevente, dal momento che identici al 100% lo sono solo tra gemelli omozigoti.
La religione Cattolica accetta i trapianti e la donazione degli organi è incoraggiata in quanto atto di carità; la donazione è citata nel catechismo come esempio di comportamento solidale e caritatevole.
Il sostegno della Chiesa alla donazione non deve sembrare “tiepido”: in realtà è un sostegno profondo e convinto che, tuttavia, privilegiando l’aspetto etico della libera donazione di sé, non assume carattere di prescrizione, ma di proposta.
La religione Protestante incoraggia e sostiene la donazione degli organi.
La religione Ebraica sostiene che “se è possibile donare un organo per salvare una vita e obbligatorio farlo”.
Le religioni Buddista, Induista, Mormone, Quacchera e Scienza Cristiana non prendono posizione e demandano la decisione al singolo individuo, poiché ritengono che la donazione sia un fatto del tutto personale, la cui scelta spetta esclusivamente all’individuo.
La religione Islamica approva la donazione se avviene da persone che hanno dato in anticipo il loro consenso per iscritto, a patto che gli organi non vengano conservati bensì subito trapiantati.
Anche i Testimoni di Geova ritengono che il trapianto degli organi sia una decisione che spetta al soggetto interessato e non si oppongono alla donazione.
Le religioni Greco Ortodossa e Amish non pongono dichiarate obiezioni alla donazione e alle procedure che contribuiscono a migliorare lo stato di salute, ma la prima è contraria alla donazione dell’intero corpo per la sperimentazione o la ricerca, mentre la seconda è riluttante se il risultato è incerto.
La religione, quindi, non è affatto, come alcuni erroneamente credono, contraria alla donazione degli organi ed al trapianto e, anzi, nella maggior parte dei casi sostiene e incoraggia sia la donazione per il suo intrinseco valore etico, sia i trapianti perché servono alla vita.
Donazione degli organi
Definizione: Donare = la possibilità di trapiantare organi da una persona dichiarata deceduta , secondo la legge, a un’altra.
Un punto cruciale sono le definizioni di coma, di morte e il loro accertamento clinico.
Nel coma il paziente è vivo, anche se la coscienza è assente, i riflessi sono presenti, l’attività elettrica è rilevabile, così come la risposta agli stimoli dolorifici. Il paziente in coma viene curato, spesso con ottimi risultati e può riprendere una vita normale. Il concetto di coma appartiene alla vita. Esiste uno stato particolare, detto coma profondo. In medicina si definisce coma un profondo stato di incoscienza che può essere provocato da intossicazioni (stupefacenti, alcool, tossine), alterazioni del metabolismo (ipoglicemia, iperglicemia, chetoacidosi) o danni e malattie del sistema nervoso centrale (ictus, traumi cranici, ipossia): fra tutte, le più comuni cause di coma sono le alterazioni del metabolismo.
A volte i medici possono dover indurre un coma temporaneo per mezzo di farmaci, per ridurre l’edema cerebrale dopo un danno subito. La gravità e la profondità dello stato di coma si misura in termini di Glasgow Coma Scale (scala GCS) che, in base alle risposte a vari stimoli, stabilisce un grado di coma che va da 3 (coma profondo) a 15 (paziente sveglio e cosciente).
Secondo le attuali leggi in vigore, la morte di una persona è determinata esclusivamente dalla morte dell’encefalo, indipendentemente dalle funzioni residue di qualsiasi organo. Nel caso di persone con danno dell’encefalo completo e irreversibile la respirazione artificiale e i farmaci consentono al cuore di continuare a battere. L’accertamento di morte è un adempimento previsto dalla legge in ogni caso, non solo per la donazione. La morte è causata da una totale assenza di funzioni cerebrali dipendenti da un arresto della circolazione protratto per almeno 20 minuti oppure da una gravissima lesione che ha colpito direttamente il cervello. In questi casi, detti di “morte encefalica”, i medici eseguono accurati accertamenti clinici e strumentali (elettroencefalogramma, angiografia cerebrale ecc.) per stabilire la contemporanea presenza di stato di incoscienza, di assenza di riflessi del tronco, di assenza di respiro spontaneo e di silenzio elettrico cerebrale. Per la legge il momento della morte coincide con la simultanea presenza di tutti questi elementi all’inizio dell’osservazione e per un periodo non inferiore a 6 ore per gli adulti, e da12 a 24 ore per i bambini.
Da quando nel 1967 il dott. Barnard effettuò con successo il primo trapianto di cuore, si rese necessario disciplinare la materia, affinché non si potesse parlare di omicidio, perché alcuni giuristi condannarono il metodo in quanto non essendoci il cadavere si trattava di omicidio.
Da allora le legislazioni più serie anche negli States non rinunciarono a tre concetti fondamentali, costituenti prerequisiti basali:
1) diagnosi di lesione cerebrale (sede, tipo, estensione);
2) dimostrazione di assenza di circolo cerebrale attivo;
3) prelievo consentito solo su donatori informati e riconosciuti come tali.
Tali tre condizioni non esistono nella nostra legislazione e neppure nelle proposte di legge, nelle quali al contrario, si vuole introdurre il concetto della morte cerebrale come morte assoluta. Sarebbe l’Italia la prima nazione nel mondo, che impone ai sanitari l’obbligo della dichiarazione della “morte cerebrale” nei soggetti con lesioni cerebrali sia primitive che secondarie, con conseguente facoltà, quando il cuore è ancora battente, di prelevare organi anche quando essi non siano donatori.
Contro-testimonianze
E’ nata a Bergamo nel 1985 la Lega Nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente. Presidente dell’Associazione Nerina Negrello.(www.antipredazione.org.)
Associazione apartitica, senza fini di lucro, vive solo dei versamenti dei soci e di liberi contributi; si batte per il diritto alla vita, alla libertà, alla integrità della propria persona e per la difesa e la cura dei malati che hanno perso la coscienza. Propagandano la Carta-Vita, una dichiarazione autografa a protezione e tutela di coloro che si oppongono all’espianto di organi su se stessi.
Trattano sul loro sito un certo numero di casi tra i quali uno dei più eclatanti è quello di Silvana Mondo e dell’espianto di organi di suo figlio Paolo.
Lo stesso sito nonché la Carta-Vita, riportano innumerevoli testimonianze e dichiarazioni di medici accreditati e di vari paesi che affermano senza ombra di dubbio, l’impossibilità ad accertare una vera morte cerebrale prima della cessazione della circolazione sanguigna.
Pertanto, come ha affermato il Prof.Massimo Bondì in una audizione del 1992, la morte come la vita, non è definibile.
In senso fisiologico, si può parlare di “Essere o non essere”, e ciò relativamente solo all’Io acquisito, perché l’Io genetico è praticamente immortale.
La morte si può solo CONSTATARE…
Pertanto è assiomatico che sino a che il cuore pulsa ed il sangue ossigenato giunge nei vari distretti, la morte del soggetto non è constatabile e quanto asserito all’art.1 della L.n.578/93(art.1-“la morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”) è un assurdo scientifico e giuridico.Di quali funzioni? Di quelle a noi note o di quelle a noi sconosciute, che sono la maggioranza?
Ci auguriamo di aver chiarito tutti i punti della discussione riguardo all’Eutanasia, accanimento terapeutico e donazione degli organi da un punto di vista etico e legale.
Però l’obbiettivo del nostro incontro non è solo fare informazione ma riflettere sulle implicazioni di queste tematiche in vista della resurrezione e dei cambiamenti in atto al fine del salto quantico.
La Resurrezione dei corpi
La Resurrezione così come ci è stato trasmesso dalla religione cristiana, è dei corpi e quindi è un processo di tipo biologico e fisico.
Come abbiamo già evidenziato in altre circostanze, per poter arrivare alla possibilità di compiere la Resurrezione è necessario attivare un nuovo corpo materiale denominato Corpo di Luce. L’attivazione del Corpo di Luce, è un cammino che si svolge tutto nella materia e nella vita quotidiana e che ha per passaggi progressivi quattro fasi che sono:
1- inalazione
2- fotosintesi
3- pensiero positivo
4- preghiera
Inalazione– processo naturale ed istintivo di inspirazione ed aspirazione quale processo di ossigenazione del sangue e incorporazione di energia pranica.
Fotosintesi– Processo di assorbimento di luce da parte di tutto l’organismo attraverso la pelle. Pensiero positivo– nutrimento di energia pura e fluida e pertanto assimilabile in ogni condizione ambientale; il pensiero positivo dipende esclusivamente da noi stessi.
Preghiera– quando nasce da un cuore puro, è un potente mezzo che consente l’accelerazione del rinnovamento cellulare a causa della modifica vibrazionale e frequenziale.
Dopo queste quattro fasi abbiamo l’esplosione di Luce del Corpo.
Numerose sono le modifiche che apporta la Resurrezione nella vita dell’essere ma la principale è indubbiamente l’interruzione per sempre dei cicli delle nascite-morti.
Abbiamo sempre espresso con chiarezza che ogni essere s’incarna per poter vivere situazioni tali che attraverso le emozioni trasmesse danno nuove informazioni all’intero essere – essenza, che possa consentirgli l’evoluzione o l’uscita da una situazione di non evoluzione o stasi, attraverso la rimozione di un’emozione che per errata interpretazione ha portato all’essenza animica una informazione parziale se non errata.
Gran parte delle informazioni vengono trasmesse attraverso il DNA come informazione cellulare e poi genetica di corpo in corpo…
Pertanto le informazioni circolano nel corpo attraverso il sangue che arriva ad irrorare ogni cellula e che attraverso il suo passaggio negli organi consente la trasformazione di scorie, residui e viene filtrato, e ogni organo ha in sé la memoria del sangue che ha circolato. Una emozione viene filtrata attraverso il rene, ma assimilata anche dal fegato o dalla bile, e porta informazione anche alle cellule e fissa un pensiero nella mente transitando attraverso il cervello, per poi imprimersi nella memoria animica.
Quindi anche una informazione, per essere utilizzabile, deve transitare in tutto il corpo e compiere tutta la procedura a livelli sottili che viene svolta dal nutrimento materiale (cibo) attraverso livelli più materiali e transitando attraverso organi preposti a questa pulizia.
Quando il corpo fisico muore alla materia tutte le informazioni materiali trasmesse nelle varie esperienze terrene e contenute nel DNA e nel sangue che è in ogni organo, devono essere trasmesse, o se volete scaricate, nei corpi sottili che utilizzeranno le informazioni immagazzinandole e ridistribuendole per l’utilizzo nell’esperienza nella dimensione dell’astrale (dopo morte) e poi riportandole in un corpo materiale quando necessiti incarnarsi.
Questa procedura di trasferimento delle informazioni si svolge nell’arco di tre giorni ove il corpo materiale si distacca completamente da quelli sottili.
Da quanto detto è facilmente intuibile che l’essere-essenza ha difficoltà nell’accettazione di informazioni estranee alla sua esperienza animica ed è proprio per questa difficoltà che insorgono le molteplici reazioni negative all’accoglienza di organi di altre persone dette crisi di rigetto e che possono comparire anche in presenza di massicce dosi di trasfusioni.
Altresì vi è una negazione da parte dell’essenza animica a cedere informazioni genetiche personali attraverso la cosiddetta donazione degli organi.
Ma quali danni comporta la donazione di un organo alla persona cedente?
Ecco, quando una persona non è ancora deceduta di morte fisica e quindi per deceduta s’intende che il sangue non circola più perché il cuore ha smesso di battere e di consentire il circuito, viene depredata o privata per suo consenso, dei propri organi prima dei tre giorni dall’avvenuta morte (cuore che non batte) non è consentito il passaggio d’informazioni dal corpo fisico a quelli sottili, come dire una incarnazione sprecata perché non ha dato le informazioni acquisite dal corpo fisico ai corpi sottili.
Fino a questo momento questo poteva comportare solo il ripetere le esperienze di una vita per consentire l’evoluzione. Diciamo fino a questo tempo, si trattava di uno spreco.
Una cosa deplorevole, ma non vincolante.
Ma ora che è urgente per l’essere animico acquisire informazioni sufficienti a garantirgli la salvezza spirituale o ancor più per giungere alla Resurrezione del corpo, e poter intraprendere una nuova vita, questa mancanza d’informazioni può essere determinante e non per nulla le forze del buio offuscano le menti e addirittura mascherano un omicidio con un gesto di grande amore. Discernimento !!! La Legge non ammette l’ignoranza. Non c’è più tempo.
Non è una questione di mancare all’appello di un organo per la Resurrezione dei corpi, ma di mancare il pacchetto informativo contenuto in quell’organo.
Tolto questo, una persona a cui vengano tolti gli organi senza la debita conoscenza essendo viva, e vivendo quindi emozioni ed esperienze nel corpo e anche fuori dal corpo, se anestetizzato, può addirittura provare informazioni emotive e mentali che addirittura rimuovono pure informazioni già assimilate. La paura provata da esseri che si sono resi conto che venivano privati dei loro organi e che vivi urlano per farsi sentire ma non possono essere ascoltati, può provocare cadute notevoli anche rispetto alle cose già assimilate positivamente e addirittura stravolgere attraverso una esperienza scioccante parte delle informazioni già immagazzinate.
Certo un’anima che si dona ha il vantaggio di sapere ciò che fa, e un gesto di amore è sempre un gesto di amore, ma ora certi gesti sono troppo costosi perché hanno il senso di amare il prossimo tuo più di te stesso, e addirittura si crea la superba possibilità di modificare l’esperienza dell’altro, colui che riceve, perché nel Progetto del Padre, non tutto è visibile e nulla possiamo conoscere del perché e dell’utilità che anche una morte precoce può valere per un’anima.
Non possiamo essere giudici sopra la Vita e voler modificare l’esperienza dell’altro senza assumercene pure le conseguenze.
Messaggi dall’aldilà
In questo momento di grandi incertezze e di confusione, di grande aiuto e sollievo possono essere alcuni messaggi canalizzati in riferimento alla donazione degli organi e loro conseguenze.
Molto bello e significativo è un messaggio di Paolo a sua madre, Silavana Mondo. Lo leggiamo…
“ Mamma, sono ora da te e comincio subito a rispondere ai tuoi numerosi quesiti che sono sempre di amore e questo mi fa contento perché vedo che vuoi dare sempre aiuto anche intorno a te e non solo a te stessa. Per questo tuo atteggiamento, mamma, sarai, da noi, sempre protetta nel tuo modo di parlarci. Ora, mamma, ti racconto il mio ultimo lavoro che mi è costato molto coraggio anche se credi che io ne possegga a oltranza. Sappi, mamma, che, in ogni situazione vostra ci vuole il tipo di coraggio giusto per essa perciò ognuno di voi avrà un tipo di coraggio adatto alla situazione che lui dovrà affrontare, perciò, mamma, nella vostra vita terrena non esistono tipi speciali perché ognuno di voi è “speciale” e nessuno mai superiore ad un altro come qualità di attitudini umane perché è stato così stabilito. Sappi, mamma, che in natura vostra terrena esiste una legge ferrea ed è quella dell’uguaglianza fisica per ogni organismo vivente animale e vegetale. Sento, mamma, la tua perplessità perché sai che esistono persone e vegetali molto ammalati ma sappi, mamma, che questa è un’altra regola esatta della natura stessa perché fa aggiustare in maniera esatta il numero degli organismi viventi perché fa da bilancia che deve essere sempre equilibrata al millesimo altrimenti alla vostra epoca terrena non vi sarebbe alcun spazio libero per le vostre generazioni. Mamma, credimi: è tutto esattamente calcolato nell’universo fisico e non saranno certo le vostre nuove tecniche genetiche che cambieranno il modo di esistere dell’universo. Mamma, le nuove tecniche porteranno solo caos al vostro vivere e so che ti chiedi se è un bene per ognuno di voi di donarvi per altre persone. La nostra opinione è che non dovreste farlo mai neanche se fosse per un vostro figlio infante perché non regalate, a lui, vita vera perché il suo destino è segnato dal suo stesso fisico e quello che gli regalate in più, accontenterà solo la vostra emotività ma non darà mai un vero acquisto alla sua vera vita poiché il suo spirito era stato destinato alla esperienza terrena per il tempo esatto del suo corpo fisico e il tempo strappato in avanti dalle vostre attuali tecniche non gli serve ad aggiungere altra conoscenza essenziale alla sua futura e autentica vita ma a lui toglieranno vigore spirituale e così avrete un risultato molto negativo anche se non visibile ai vostri occhi terreni.” Mamma… ecco perché ti confermo che le nuove tecniche di trapianti di organi umani porteranno una inutile illusione di continuare la vostra vita, ma sappi, mamma, che quell’aggiunta di vita terrena non sarà mai, per nessuno di voi, felice perché il vostro spirito molto vi tormenterà perché sente il bisogno di arrivare come era stabilito in altre dimensioni del vivere poiché in quel lasso di fasulla nuova vita terrena, lui si sentirà allo scoperto e si danneggerà. Mamma, non abbiate mai pietà falsa per il vostro mancare alla vita neanche, ripeto, se si trattasse di un vostro figlio neonato di un minuto di vita perché sappiate che il danno, risultante alla vera vostra vita futura, è incalcolabile”.
Un altro importante messaggio ci viene donato da Adoniesis tramite il noto contattato Eugenio Siragusa già nel 1968 ….
La scienza medica terrestre sta commettendo terribili delitti animici spirituali. Mutilare un corpo prima del terzo giorno dell’avvenuto ridimensionamento, vuol dire avere sciolto coercitivamente i legami psico-fisici che sussistono ancora su piani dimensionali sino ad oggi ignorati dalla scienza terrestre. Togliere un organo vitale prima del terzo giorno, comporta un irreparabile danno al trapassato.
Egli viene privato della indispensabile necessità di poter concepire la esperienza e di trasferirla sul piano animico-spirituale, dove risiedono tutte le altre esperienze vissute. Ma la scienza di questo pianeta, che ignora questa immutabile legge – legge meglio confermata dal genio universale Cristico- Gesù – si lascia prendere dall’illusoria convinzione che tale arte non provochi alcun danno e che il praticarla produca beneficio. Io affermo che tale arte comporta una gravità irreparabile e permette il più terribile dei delitti che l’uomo abbia mai compiuto! La via intrapresa dalla scienza medica terrestre, per debellare le anomalie del muscolo cardiaco e degli altri organi vitali tarati da atti negativi, è errata e carica di spiacevoli ritorsioni che preferisco non enumerare. Mi è solo consentito di mettere in evidenza la realtà degli incoscienti atti che la vostra scienza edifica con cinica leggerezza e senza alcun senso di cristiana responsabilità. E’vero che sino a quando non eviterete di minare l’armonia degli elementi che istruiscono le strutture energetiche della forza vitale, non potrete né possiamo noi risolvere le dolentissima questione dei vostri malanni fisici e psichici.
Molti terrestri si domandano il perché non interveniamo drasticamente per mutare radicalmente queste negative situazioni, che affliggono la vostra umana natura. Io rispondo che è la vostra ostinatezza ad impedire di farlo, in quanto non volete creare i presupposti da noi richiesti. La vostra scienza crede di risolvere tutto con il manipolare la materia, trascurando i valori positivi eterni che sono presenti ed invisibili nella materia medesima, che governano l’armonia strutturale di tutti i suoi componenti manifestativi sui piani dimensionali fisici, e su quelli superiori animici-spirituali. Uno di questi valori positivi eterni è la legge del ” rigetto ” o meglio, dell’incompatibilità del carattere insito nelle strutture energetiche di un organo rispetto all’altro. E’una legge che agisce e determina, anche se la vostra scienza intuisce e spesso vorrebbe praticamente mutare la determinazione che, anche se temporaneamente impedita, rimane latente e pronta a reagire al minimo scompenso traumatico dell’attività psichica. Io confermo che i trapianti sono delitti terribili e le conseguenze gravissime.
Vi ho detto quanto avevo da dirvi.
Per quanto concerne le informazioni che vi abbiamo precedentemente fornito, delle quali ci assumiamo tutta la responsabilità, sono tratte da un messaggio ricevuto da Jeshua, con la collaborazione di Michele, lo scorso 21 maggio.
Prime Conclusioni
Al termine di tutto questo percorso, vorremmo innanzitutto ricordare i passi salienti di quanto detto. Esistono vari punti di vista sia verso l’eutanasia sia verso la donazione degli organi.
Se da un punto di vista civile le varie posizioni possono essere motivate con argomenti tutti validi, ciò non trova corrispondenza con i messaggi che più volte sono arrivati a persone diverse in merito a questi argomenti.
Inoltre le ultime scoperte scientifiche iniziano a sollevare alcuni dubbi su quanti sia lecito trapiantare degli organi.
Infine la consapevolezza dei tempi particolari che stiamo vivendo inducono a centrare tutte le nostre riflessioni sulla Resurrezione, la Resurrezione dei corpi, che significa un processo biologico già in atto da 2000 anni.
Chi meglio di tutti ha inquadrato l’importanza della resurrezione è stato San Paolo, ed è alle sue parole che vogliamo tornare.
S.Paolo 1Corinzi 15, 16-21
“Se infatti i morti non resuscitano, neppure Cristo è stato resuscitato; ma se Cristo non è stato resuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora nei vostri peccati, e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti. Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato resuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti.”
S.Paolo 1Corinzi 15, 35-50
“Ma dirà qualcuno: «Come resuscitano i morti, e con quale corpo verranno?». Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore. E quanto a quello che semini, tu non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, che può essere di frumento o di qualche altro seme. E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme dà il suo proprio corpo. Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie. Vi sono anche dei corpi celesti, e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti, altra quella dei terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna ed altro lo splendore delle stelle, perché una stella differisce da un’altra stella in splendore. “
S.Paolo 1Corinzi 15, 35-50
“Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. Così sta anche scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; ma l’ultimo Adamo è Spirito che dà la vita. Ma lo spirituale non è prima, bensì prima è il naturale, poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche i celesti. E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste. Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l’incorruttibilità.”
Conclusioni
• La chiave di tutto è il processo che porta alla Resurrezione dei corpi
• 1) Inalazione + 2) Fotosintesi + 3) Pensiero positivo + 4) Preghiera –> Esplosione di luce
• Le varie membra contengono varie informazioni, così come il DNA
• Il corpo risorto conterrà queste informazioni, ma sarà un nuovo corpo
• Il problema è legato alle informazioni come memoria delle nostre esperienze evolutive
• Non c’è più tempo per recuperare
• Però tutto è possibile, anche l’impossibile, ma la condizione necessaria è un “amore incondizionato cosciente” in equilibrio (“ama … come te stesso”)