FISICA E TEOLOGIA DELL’INCARNAZIONE (2001)

FISICA E TEOLOGIA DELL’INCARNAZIONE – CONFERENZA A Milano IL 25 novembre 2001

Lasciamo  perdere i titoli perché  io sarò una specie di slavina nei vostri confronti, il mio argomento richiederebbe molte ore, per cui, oggi cercherò di fare una specie di condensato molto veloce, e poi semmai su questi  temi ci ritorneremo in futuro; La realtà si capisce molto bene se si utilizza il cuore, il cervello non è stato  progettato per capire la realtà, esso, ci è stato  dato perché  ci serve a capire  quanto grande sia l’importanza del nostro cuore, quindi cercate  di seguirmi con il cuore, e cercate  di dimenticare tutti  i preconcetti che ci portiamo dietro; noi siamo schiavi di una realtà  forzata,  ma che è la realtà  nostra e di tutti  quelli che stanno al disopra di noi, cioè ogni essere vive sempre una dimensione inferiore rispetto a quella nella quale è calato.

La Fisica ce lo dice chiaramente, noi viviamo in un mondo che è quadridimensionale, e noi siamo delle realtà  tridimensionali; da questo punto di vista, tutta la nostra esperienza è di tipo tridimensionale, e ci fa costruire, sin da bambini, tutta una serie di preconcetti che la stessa  Fisica moderna ci dimostra essere totalmente sbagliati.

Faccio una piccola premessa sul significato di Verità; la Verità nella Fisica è una cosa molto diversa rispetto alla Verità Rivelata,  essa procede per cerchi concentrici, man mano  che la fisica acquisisce nuove verità non smentisce quello che precedentemente era noto, ma allarga gli orizzonti di questa verità. 

Sappiamo tutti  che una volta si diceva che la Terra era piatta, sappiamo tutti che invece è tonda, però, pensare che in questo processo, dire che la Terra è tonda neghi il fatto che sia piatta è un errore, un’impostazione sbagliata di ragionamento; la Terra è piatta, se la superficie presa  in esame  è molto piccola, infatti, qualsiasi architetto che progetta una casa non tiene conto della curvatura terrestre, mentre ne terrei  conto se, per esempio, dovessi progettare un ponte  radio di centinaia di chilometri.

La Verità nella Sacra Scrittura è molto diversa, essa è una Rivelazione, e quindi spesso abbiamo difficoltà a capirla,  per un problema di linguaggio, da questa incomprensione nasce il discorso dei Misteri.  Naturalmente io come Fisico non accetto  il concetto dei Misteri,  ho meglio, lo accetto  come Teologo, ma sono altresì  convinto che il compito della Fisica sia proprio quello di spiegare qualsiasi tipo di Mistero. Quello del quale parliamo oggi è un Mistero  un po’ strano che si chiama “Uomo”.

La massa  è una cosa strana, perché  la prima idea che i fisici hanno avuto sulla massa  è stata  quella di una quantità di materia, ma poi c’è stato  il problema di sapere cos’è questa quantità di materia; una cosa che è stata  capita  quasi subito  è che questa massa  era una caratteristica invariabile dei corpi.

Da questo punto di vista spesso facciamo  confusione, i primi notarla, questa confusione, furono  Albert Einstein, padre della Teoria della Relatività, e Max Planck,  padre della Teoria Quantistica. La massa  nella Teoria della Relatività non è una cosa assoluta, ma è in funzione della velocità, questo concetto è racchiuso nella famosissima formula: “E=mc2”, l’energia a riposo  è data dalla massa  a riposo  per la velocità della luce al quadrato. Questa formula ci dice che con una piccola quantità di massa  posso ottenere una grandissima quantità di energia, e questo, è il principio usato  dalle centrali nucleari che con pochissime quantità di Uranio  possono ottenere una grande disponibilità di energia.

Ma allora questa massa e quest’energia cosa sono? Dobbiamo riuscire a capirlo.  Questo  è il momento per iniziare  a parlare della luce, essa è la chiave per capire l’Universo, ma anche  noi stessi.

La luce è un qualcosa di insolito, perché se un fisico “prende” un fascio di luce e lo proietta su uno schermo dove c’è un forellino  delle dimensioni del fascio stesso,  esso si diffrange, cioè si apre a ventaglio creando delle figure che hanno il nome del fisico che le studio: “diffrazioni di Fresnel”; ed è il comportamento classico di una onda,  e difatti  si dice la luce è un’onda elettromagnetica che si propaga nello spazio.

Supponiamo invece che un altro fisico proietti il nostro fascio di luce, con una intensità maggiore, su uno scudo scuro appeso, bene, lo scudo inizierà  a ruotare perché  la luce è composta di particelle, con una propria massa, che andrebbero a colpire il nostro oggetto.  Mettiamo caso, adesso,  che questi  due signori si incontrino, vi dico che inizierebbero a litigare  come dei matti, perché, il primo  affermerebbe che la luce è energia, l’altro affermerebbe che essa è una massa  e ciascuno avrà le prove concrete che effettivamente le cose stanno cosi. Ebbene questo è quello che storicamente è successo,  i fisici sono andati avanti  per 30 anni a litigare  su queste affermazioni, finché non è arrivato Einstein.

In realtà  noi abbiamo una serie di formule che ci dicono delle relazioni, e queste formule le dobbiamo leggere in una certa maniera. La prima formula è quella che avevamo  gia visto prima, cioè l’energia e la massa  sono la stessa  cosa; Energia e Massa sono solo forme diverse  di percezione di un’unica realtà, non ha senso fare distinzione tra Energia e Massa.

La seconda formula ci mette  invece in relazione “h” e “ni”, la costante di Planck per qualcosa che è legato alle vibrazioni, fondamentalmente è la frequenza di oscillazione o, detta  in termini fisici, la pulsazione. Questo secondo pezzo di formula ci dice un’altra cosa importante: l’Energia e le Vibrazioni  sono la stessa  cosa.

La terza parte  ci dice che L’energia è uguale a “kt” dove t è la temperatura, e quindi l’energia e una quantità di calore sono la stessa  cosa. Se io percepisco una quantità di calore o misuro dell’energia sto misurando le stesse cose.

A questo punto possiamo dire che c’è una relazione precisa, ciclica che lega la massa  con la frequenza e la temperatura; per quanto vi possa sembrare un paradosso, parlare di un corpo, di una quantità di calore o di un’oscillazione vuol dire parlare della solita cosa.

Max Planck ha introdotto una meccanica, che si chiama “Meccanica  Quantistica” dove gli scambi  energetici avvengono a gradini, contrapponendosi al pensiero de suoi colleghi che pensavano che la natura non facesse mai salti; e invece no. Tutto l’opposto, La natura fa solo salti, non esiste nessun processo continuo in natura, ogni gradino ha una propria misura, più piccoli o più grandi ma tutto è fatto a gradini. Quindi  Planck ci ha spiegato questa serie di gradini e i quanti di energia non sono altro che granelli  di energia che vanno nei gradini.

Ma torniamo alla luce, che ha questo punto può essere  pensata come un elettrone che ha una certa massa, può essere pensata come una cosa strana che i fisici hanno chiamato fotone perché  è una particella con massa nulla e quindi pensata come un campo  elettromagnetico che sta andando avanti  alla frequenza “ni” oppure può essere pensata come una radiazione, ad un certo livello di temperatura e difatti  si parla anche  della temperatura della luce.

La luce è tutto questo, quindi iniziamo a immaginarci la massa  come una certa quantità di energia limitata nello spazio; allora possiamo parlare della massa  come una forma di energia in diversi gradi di cristallizzazione, ma la massa  è anche  una vibrazione energetica, vibrazione che anch’essa è stata  localizzata  e determinata come posizione nello spazio; ancora la massa  come potenziale di radiazione termica, ed è la terza dimensione della massa.

Noi spesso confondiamo la massa  con il peso eppure se osserviamo gli astronauti che ruotano intorno al pianeta, più o meno alla stessa  velocità, chi accorgiamo che benché  essi siano in assenza di peso la massa rimane invariata rispetto a quella che avevano prima di partire. Einstein invece ci dice che la massa  aumenta con l’aumento della velocità; questo processo è stato  scientificamente dimostrato, come è stato  dimostrato che perde  di valore a velocità prossime a quelle dalla luce. Lo stesso  Einstein si era reso conto che la “relatività” era imperfetta e dall’età di 32 anni fino alla sua morte ha cercato  di trovare una teoria  unificata che completasse quella della “relatività”; finora  purtroppo nessuno è riuscito a fare quest’ulteriore passo avanti.

Un’altra cosa dimostrata è che anche  il tempo  è in funzione della velocità, e quindi più aumento la mia velocità tanto più il tempo  rallenta. Teoricamente secondo la Teoria della Relatività, ma vi ho già detto  che questo è un limite sbagliato, se noi andassimo alla velocità della luce il tempo  starebbe fermi, quindi uno scienziato non può affermare che non ci possiamo propagare da una parte  all’altra dell’universo, è solo un problema di velocità. Esistono, e sono scoperte recenti, particelle con e senza massa  che viaggiano  a velocità superiori a quella della luce. Ciò ci dimostra che la Teoria della Relatività non è sufficiente per dirci tutto quello di cui noi abbiamo bisogno,  ma indubbiamente ci da qualche idea in più.

Il “Paradosso di Einstein” è il paradosso secondo il quale due gemelli nascono qua sulla Terra, uno rimane qua e l’altro viene spedito in giro per l’universo ad una certa velocità, mettiamo doppia rispetto a quella della terra, quando dopo vent’anni quest’ultimo ritorna ha 10 anni e non 20 come su fratello.  Hanno stentato tantissimo i fisici a crederci, Einstein continuava a dirla e nessuno ci voleva credere, perché  mettere in gioco il discorso biologico del nostro organismo era una cosa durissima; eppure è vero, ormai  l’abbiamo fatto, abbiamo spedito in orbita degli animaletti a vita breve e abbiamo scoperto che vivevano di più, rispetto a quelli rimasti sulla terra, a seconda della velocità con cui li facevamo  girare.  La relazione che ha detto Einstein funziona anche  dal punto di vista biologico.

A questo punto vengono  fuori i classici interrogativi essenziali, cioè “chi siamo” “da dove veniamo”  “dove stiamo andando”; queste cose qua le dobbiamo misurare con un’immagine di noi stessi alla quale non siamo abituati. Noi siamo abituati all’immagine che vediamo  riflessa sullo specchio,  fra tutte le immagini possibili quella è la più falsa, quindi abbiamo bisogno  di iniziare  a costruire una nuova immagine di noi stessi, se vogliamo iniziare  a capire  qualcosa; perché  la verità non ce l’ha in tasca nessuno, tanto meno io, sono un ricercatore che sta “cercando”, ho capito alcuni errori, forse non sono riuscito ancora a capire alcune  verità; certo che mi aiuto fra la fisica e la teologia,  quindi, dal punto di vista teologico dov’è che c’è scritto da dove veniamo? Nella Genesi, io avrei un intero capitolo  dedicato alla Genesi, ma mi ci vorrebbero 3 o 4 ore solo per questo.

Il primo  giorno c’è quel famoso si alla luce, ma attenzione, quella luce non è la luce della quale abbiamo parlato prima, la Genesi fa riferimento alla luce del pensiero inespresso sul piano  fisico, o del “In Principio era il Verbo”, è la luce dello spirito che è diversa  dalla luce fisica che arriva  qualche giorno dopo; salto un po’ di giorni e il sesto giorno,  come sappiamo tutti, Dio fece le bestie selvatiche creò l’uomo a sua immagine, “maschio  e femmina li creò”.

L’uomo ha un inizio di vita totalmente diverso  da tutti  gli altri, se ci pensate bene, il signore  ha creato  la luce, il firmamento, le stelle i monti  gli animali man mano  che crea tutte queste cose sono tutte dotate di vita, crea l’uomo e non è dotato di vita. Finché non ci alita, non ha vita. E questa è una cosa importantissima, perché  se noi ci fermassimo solamente al nostro corpo non avremmo capito totalmente di cosa siamo fatti.

C’è un altro punto importate per noi, e sto parlando di Verità rivelate,  ed è l’apocalisse di Giovanni; essa molto spesso parla con simbologie, per cui ci dà tutto un discorso di numerologia, 12, 144.000, 1.000,  sono tutti  simboli per indicarci fondamentalmente alcune  cose che stanno, ad esempio, a dirci la relatività del tempo. Quando si parla del ritorno di Gesù Cristo sulla Terra e di un periodo di pace di 1000 anni in realtà  non vuol dire per 1000 anni contati di orologio, ma per un periodo di tempo  molto lungo; cosi come c’è tutta una simbologia di luoghi e di eventi come quello di “gettare nel fuoco”. Quel gettare nel fuoco ci dovrebbe già iniziare  a far pensare ad alcune  correlazioni.

Teniamo presente che noi siamo fondamentalmente, dal nostro punto di vista, cioè biologico, formati di due cose, la prima è l’acqua, e guarda caso è il mezzo di vita di tutto l’universo; oramai è un opinione diffusa, anche  se non a livello ufficiale, tra gli scienziati che l’acqua è il mezzo della vita; dopodiché la vita può esistere se esistono delle strutture, cioè dei macropolimeri informazionali, che possono, nell’acqua, mantenere le condizioni della vita, e guarda caso noi conosciamo solo due materiali fino ad oggi, e sono o il carbonio o il silicio. Quindi  gli esseri dotati di vita devono essere fatti di acqua e carbonio o di acqua e silicio. Di quest’ultimo tipo non ne conosciamo nessuno, perché  non c’è nessuno essere sulla terra formato di acqua e silicio, di acqua e carbonio invece si, noi siamo fatti di acqua e carbonio.

In realtà quante dimensioni ha l’uomo? Qua dipende dalle discipline e dalle scuole, nelle varie religioni  si parla di molte cose, si parla  di un uomo a tre dimensioni, a cinque  dimensioni, a nove dimensioni, io credo che in realtà  non lo sappiamo, ci sono solo dei modelli  che ci costruiamo per cercare  di capire  noi stessi, ho preso  quello più diffuso tra di noi, cioè quello a tre dimensioni. Il vantaggio è che è semplice  da capire,  ma è un modello  che non ci fa capire  tante cose che sono nascoste dietro. L’uomo nelle tre dimensioni primarie è fatto da un corpo, che poi nel linguaggio  biblico si chiama “carne”, da un anima, che spesso e volentieri chiamiamo “corpo astrale” e poi dallo spirito. Questa  conoscenza ci deriva da quello che c’è scritto sulla Bibbia e nei Vangeli, Gesù ce lo dice chiaramente che siamo fatti di questi  tre componenti, ma le vediamo anche  nella vita degli apostoli, pensate agli apostoli che avevano un corpo, un’anima e pensate a cosa succede quando ricevono  lo spirito. Voglio ripetere che questo non è la verità ma solo un modello  semplificato.

Il corpo come “carne” ci viene definito in tutta una serie di passi Biblici, Giovanni  1 – 14 è importantissimo, perché  ci dice che il “verbo” si fece “carne” quindi è proprio la frase che ci parla direttamente dell’incarnazione di Gesù Cristo, quindi lo strumento per “venire ad abitare in mezzo a noi” è quello di diventare “carne”. Ancora Giovanni,  perché  Gesù dice chiaramente: “io sono il pane vivo disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne  per la vita del mondo”. 

Tutto quello che è nascosto in questa frase non è solo legato ad un fatto spirituale, sarebbe molto semplice  ma estremamente errato pensare a tutto questo come ad un discorso puramente spirituale; noi siamo persone, e le nostre dimensioni personali non sono separabili tra di loro, e Gesù sta facendo  un discorso molto più grande di quello che apparentemente si legge in quella frase; molti hanno derivato da quella frase un fatto del tutto simbolico-spirituale, e invece no. Gesù dice che noi dobbiamo mangiare il suo corpo, realmente, la materia del suo corpo.

Possiamo riferirci  anche  a Marco “per questo l’uomo lascerà  suo padre e sua madre e i due saranno una carne  sola”, cosa significa questa “carne sola” di cui sta parlando qui Marco; Luca, altra testimonianza importantissima, è Gesù risorto che dice “guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io, guardatemi e toccatemi un fantasma non ha carne  ed ossa come vedete che io ho”. Gesù ci sta dicendo che esistono i fantasmi, esistono gli spiriti, esistono degli esseri fatti in maniera diversa  da noi e che comunque si manifestano sulla Terra, ma non siamo noi. Lui risorto è comunque dotato di un corpo, un corpo un po’ particolare, tant’è che riesce a passare i muri,  però comunque si ferma a mangiare, con i discepoli  di Emmaus, si ferma a mangiare il pesce che egli stesso  ha arrostito quando Pietro,  Giacomo e Giovanni  la vedono dal mezzo del lago dove stavano pescando.

A questo punto torno  indietro, riprendo le formule di prima e ve le capovolgo tutte, la massa  è energia, ma la massa  è anche  vibrazione, e la massa  è ancora quantità di calore. Questo  vuol dire che noi siamo un frammento di energia, siamo una frequenza, noi siamo una quantità di calore; il nostro corpo, la nostra “carne” non deve essere  necessariamente pensato come un insieme di cellule e con le definizioni che normalmente ci danno i biologi o i medici, non che siano sbagliate, sono giuste ma insufficienti a rappresentare il nostro stesso corpo, perché  il nostro corpo è qualcosa d’altro, cosi come tutte le masse  sono qualcosa d’altro.

Da questo punto di vista noi abbiamo delle possibilità incredibili, il nostro corpo evolve, e passiamo di gradino in gradino da un’evoluzione all’altra; qui viene fuori la limitazione imposta dal modellino che abbiamo usato,  cioè avendo  preso come esempio tre dimensioni, i miei gradini sono solo tre, in realtà  sono molti di più, però noi in questo momento siamo dotati di un corpo, di un anima detta  corpo astrale e di uno spirito, quando abbandoneremo il nostro livello più basso il nostro discorso diventerà corpo astrale, spirito e spirito in cima a tutta l’evoluzione saremo solo spirito. Gli esseri che spesso ci visitano sono il gradino al di sopra  di noi, non è che sono senza corpo, però il loro è sicuramente diverso  dal corpo che abbiamo noi; guarda caso le esperienze di chi li ha incontrati sono molto simili alle esperienze degli apostoli, come l’incontro fatto in cima al monte da Pietro,  Giovanni  e Giacomo, i quali vedono li, Elia; Pietro  voleva fare tre tende  per passare la notte  riparati. Se avesse avuto davanti degli spiriti  non avrebbe pensato alle tende.

C’è un passaggio tra il nostro corpo e la nostra anima, ed è il pensiero; esso è un’energia dove ciò che noi abbiamo pensato è materia; perché  come abbiamo detto  prima se il pensiero è energia allora è anche  materia, quindi è azione, pensare o agire è la solita cosa; ed è per questo che Gesù ci dice chiaramente che non occorre che facciamo  cose negative, basta  che le pensiamo. Allora possiamo rivalutare tutto il concetto della preghiera e della meditazione; uno può scegliere di portare avanti  le proprie azioni in tante maniere, ma quelli che si ritirano in un eremo  a pregare stanno facendo  un lavoro mostruoso, incidono sulla realtà  molto di più di noi che passiamo tutta la vita a correre senza renderci conto di cosa ci succede  intorno, e loro, invece, con il loro pensiero riescono a cambiare il mondo.

L’anima è anche  lei un corpo, un energia, ed è qui che si può spiegare, anche  in termini fisici, la possibilità di vedere l’aurea ed di capire  dal suo colore il nostro stato  di salute.  È solo un problema di allenamento, siamo talmente abituati alle forme in tre dimensioni che ci fermiamo ad analizzare solo ciò che ci si presenta in maniera più grossolana.

A questo punto posso affermare che anche  l’anima ha le stesse regole del nostro corpo, è legata all’energia, è legata alla frequenza e alla temperatura, l’unica differenza, in termini di massa, è che l’anima è un corpo molto più fine rispetto al nostro, se la mettiamo in termini di frequenza è una frequenza molto più elevata rispetto alla nostra, in termini di quantità di calore, è una quantità di calore più elevata della nostra. Niente altro, ma questo piccolo cambiamento permette a quel corpo di fare cose incredibili, come attraversare i muri, viaggiare a velocità più elevate di quella della luce e cosi via.

Adesso vengo al discorso della reincarnazione, che vorrei chiarire in maniera precisa; spesso si ha un idea errata della reincarnazione, si pensa  che l’anima passi da un corpo all’altro come se prendesse l’autobus, ma questo discorso, dal punto di vista teologico, non sta in piedi sia perché  non trova accordo  con discorsi  molto banali  come le variazioni demografiche, o con quello che ci dice l’apocalisse, ecco perché  il discorso di questa interpretazione della reincarnazione a suo tempo  è stato  dichiarato un eresia. 

Pero attenzione la reincarnazione in quanto tale non è mai stata  dichiarata eretica  in nessun concilio e non è mai stata  dichiarata tale dalla Chiesa, essa ha dichiarato eretica  l’idea che l’anima passi da un corpo ad un altro corpo. Noi siamo stati creati da sempre e per sempre, noi siamo una incarnazione eterna, e quello che noi viviamo nel passaggio da una vita all’altra non è altro che qualcosa di molto simile a quello che accade nell’evaporazione dell’acqua.

Per esempio, se io prendo una pentola d’acqua sigillata  con una campana ermetica e la scaldo, tutta l’acqua si trasformerà in vapore,  e la pentola mi sembrerà vuota, ma se io spengo  il fuoco dopo un po’ essa si ricondenserà e io riavrò di nuovo la mia pentola d’acqua, e questo passaggio lo posso fare quante volte voglio. Questo  processo non è altro che la propagazione del corpo nel tempo.

Noi siamo stati creati una volta per tutte all’atto della creazione dell’universo, tutti  quanti, e continuiamo a propagarci nel tempo, passando di stato,  in questo ciclo continuo che non è di reincarnazioni, ma di incarnazioni, essere  incarnati vuol dire avere accettato di entrare all’interno di questo ciclo dove il nostro corpo è un corpo immortale ed è per questo che sta in piedi il discorso della resurrezione dei corpi. Ma che Dio sarebbe se noi fossimo stati creati per vivere 10 anni o 80 oppure 1 solo giorno per poi stare  li fermi, sotto terra, finché non arriva  il giudizio universale; il nostro Dio è il Dio dei viventi, ci vuole tutti  vivi, e quando parla della resurrezione dei corpi è correlato a questa nostra realtà, di un corpo immortale, perché  immortale è la persona che di fatto è stata  fatta a sua immagine e somiglianza.

La nascita e la morte sono solo passaggi  di stato come ho gia detto e l’incarnazione è un fatto di creazione che noi ci portiamo dall’origine fino alla fine dei tempi,  e non è un discorso cosi astruso e complesso come qualcuno potrebbe pensare, come vedete è più semplice  se noi accettiamo che la nostra realtà  fisica è un po’ diversa  da quella che abbiamo sempre pensato di avere.

Concludo  con una frase di Einstein, che è un po’ uno dei miei padri,  “la scienza senza la religione è zoppa, ma la religione senza la scienza è cieca”.

Domande:

D: Cosa vuol dire che siamo nati alla nascita del mondo?

R: “Siamo stati creati tutti  quel famoso sesto giorno. Leggendo  il testo originale in aramaico, c’è una distinzione netta tra Adam e Adamo, noi nella nostra traduzione abbiamo perso  questa distinzione, ma abbiamo anche  introdotto una parola  che non c’è che è costola;  quindi, prima di tutto non venne creato Adamo, ma Adam, dopodiché questo Adam si sentiva  triste  perché  non aveva relazione con alcuno  e non riusciva  a trovare relazione con gli animali, allora la Bibbia, ovviamente in maniera simbolica, ci dice che venne addormentato, da lui venne estratto, e qua c’è un clamoroso errore di traduzione fatto dai greci, il complemento e non la “costola” e il complemento si chiamò  Eva.

Da questo momento iniziano  ad esistere due realtà  nuove, una si chiama Adamo e l’altra si chiama Eva, che vengono  fuori tutti  e due da un’unica realtà originale che si chiamava Adam. Quello che ci racconta la Bibbia è da una parte  le nascita e l’evoluzione del genere  umano, chi conosce gli scritti  di Eugenio  Siragusa sa benissimo di cosa sto parlando, ma dall’altra parte, ci sta anche  raccontando la nascita dell’intera specie umana, non di Adamo ed Eva, non erano  due persone, erano  una moltitudine enorme, quanti?

Ce lo dice l’apocalisse, nella scena dove Giovanni  sta parlando con i Vegliardi e il Vegliardo quasi ironicamente dice “chi sono costoro”  e Giovanni  gli risponde “no tu mi devi dire chi sono che lo sai molto meglio di me e quanti erano  costoro”,  prima ce n’erano 12 poi c’erano gli eletti, i discepoli, che erano  144000 che non è altro che 12 al quadrato per mille e quindi tradotto in italiano sono 12, il quadrato in aramaico vuol dire Chiesa, e quindi sono le mille moltitudini che vengono dalle 12 Chiese di Israele, e poi ce n’è una miriade tutti  vestiti di bianco  che sono passati attraverso quello che cista per capitare. E notate bene che questi  sono solo la quarta parte  che si salvano,  perché  poi ci sono anche tutti  gli altri che verranno gettati nel fuoco.

Quindi noi siamo un’infinità sin dalla creazione fondamentalmente, con una visione di questo tipo non c’è più il problema dell’incremento o del decremento demografico, i viventi sulla terra sono sempre tutti, numero costante, solo che alcuni sono in uno stato  di incarnazione di “acqua”, passatemi il termine, e altri in uno stato  di incarnazione di “vapore”; io spero che in futuro riusciremo a costruire qualche strumento che ci permetta di vedere le altre realtà, e penso  che qualcuno ci sia già riuscito.

D: Tutto quello che noi riusciamo a spiegare non è nemmeno la verità è semplicemente quello che ora possiamo riuscire a comprendere come favola per poter  spiegare questa grandezza di Dio, io invece voglio andare un attimino più in la, io voglio pensare che per il momento abbiamo bisogno  di capire il meccanismo, ma io sono dell’idea che quando ci alzeremo un attimino comprenderemo che in realtà  tutto è sempre stato  e che nulla è mai stato  creato.  Noi abbiamo bisogno  di una spiegazione e di un inizio per poter  costruire la nostra evoluzione. Questa  è un’idea mia non so se può essere  giusta.

R: “Da un punto di vista fisico io la condivido al 100%, dire che la creazione è qualche cosa che continua sempre nel tempo  è come disegnare un cerchio  e chiedersi da dove inizia.

D: Quando parla dell’uomo e della Terra  intende nel senso di manifestazione cosmica o in senso stretto cioè questa dove viviamo adesso?

R: “No io intendo la questa Terra, quella dove stiamo vivendo, questa porzione di spazio dell’universo.

D: Allora questi  esseri che vengono  da altri pianeti, sono fuori da questo discorso?

“Sono fuori da questo discorso e non sappiamo neanche che tipo di vita abbiano. Nel senso che ho avuto la fortuna di incontrare alcune  persone che mi hanno portato testimonianze di vita basate su acqua e silicio ad esempio, è evidentemente che ci troviamo di fronte  a forme di vita che noi non abbiamo mai sperimentato sulla nostra Terra, ma io non ho nessuna esperienza di questo tipo, non ho documenti, non ho prove, i testi sacri non mi parlano di queste cose, l’unica cosa che so è che esistono un mare di incontri di questo tipo, e allora dico per analogia il discorso può essere simile, ma la Fisica non va avanti  per analogie, la Fisica va avanti sulla base di prove certe. Da questo punto di vista io non so rispondere perché  non ho strumenti che mi permettano di conoscere questa realtà.

D: Quindi  se ho ben capito secondo lei il discorso della Genesi è imputabile solo a questo pianeta?

R: “Si e ce lo dice la Genesi stessa,  “il secondo giorno il Signore creò il firmamento per separare le acque”, notate? A messo un cielo per separare le vite, lo abbiamo visto prima, l’acqua è fondamentale per propagare la vita, per questo le comete  sono formate nella maggior  parte  di ghiaccio, la Genesi parla della nostra creazione. Con ciò io non escludo  che poi sia molto simile a quello che è successo  su altri pianeti. Ho sempre detto  che come fisico mi rifiuto  di credere che non esista vita nell’universo; ci sono miliardi e miliardi di pianeti in giro per questo universo, ci sono migliaia  di buchi neri, ognuno di essi sappiamo che è l’ingresso per altrettanti universi grandi quanto il nostro e allora vuol dire che di pianeti in tutto il creato  ce n’è miliardi di miliardi di miliardi, e per il calcolo delle probabilità è assolutamente assurdo pensare che solo la Terra  è abitata.

D: Lei ha detto  che all’inizio è stato  creato  Adam e dopo il complemento quindi vuol dire che all’inizio l’umanità era stata  creata  come esseri androgini? E poi volevo sapere, ritornando all’energia come vibrazione, se noi potessimo per evoluzione modificare la frequenza della nostra vibrazione praticamente si spiegherebbe la possibilità di passare attraverso i muri,  la levitazione ecc…

R: “Esatto. di fatti è quello che ci viene richiesto in questo momento. Ce cosa vuol dire quel fuoco nel quale vanno a finire tutti  coloro che non sono capaci di fare questo salto quantico; Ho detto  prima che la natura va avanti  per gradini, e noi adesso  dobbiamo fare un gradino, che consiste dal punto di vista fisico, nel riuscire a rendere più leggero il nostro corpo. La nostra frequenza sta aumentando e sta aumentando di conseguenza anche  la nostra temperatura, perché  le due cose sono legate, per questo motivo dobbiamo “per forza” creare più spazio vuoto intorno alla materia altrimenti prendiamo fuoco, perché  tutte le particelle iniziano  a colpirsi tra di loro, la temperatura va su enormemente e per noi è finita.