FISICA E TEOLOGIA DELL’INCARNAZIONE – CONFERENZA A Milano IL 25 novembre 2001
Lasciamo perdere i titoli perché io sarò una specie di slavina nei vostri confronti, il mio argomento richiederebbe molte ore, per cui, oggi cercherò di fare una specie di condensato molto veloce, e poi semmai su questi temi ci ritorneremo in futuro; La realtà si capisce molto bene se si utilizza il cuore, il cervello non è stato progettato per capire la realtà, esso, ci è stato dato perché ci serve a capire quanto grande sia l’importanza del nostro cuore, quindi cercate di seguirmi con il cuore, e cercate di dimenticare tutti i preconcetti che ci portiamo dietro; noi siamo schiavi di una realtà forzata, ma che è la realtà nostra e di tutti quelli che stanno al disopra di noi, cioè ogni essere vive sempre una dimensione inferiore rispetto a quella nella quale è calato.
La Fisica ce lo dice chiaramente, noi viviamo in un mondo che è quadridimensionale, e noi siamo delle realtà tridimensionali; da questo punto di vista, tutta la nostra esperienza è di tipo tridimensionale, e ci fa costruire, sin da bambini, tutta una serie di preconcetti che la stessa Fisica moderna ci dimostra essere totalmente sbagliati.
Faccio una piccola premessa sul significato di Verità; la Verità nella Fisica è una cosa molto diversa rispetto alla Verità Rivelata, essa procede per cerchi concentrici, man mano che la fisica acquisisce nuove verità non smentisce quello che precedentemente era noto, ma allarga gli orizzonti di questa verità.
Sappiamo tutti che una volta si diceva che la Terra era piatta, sappiamo tutti che invece è tonda, però, pensare che in questo processo, dire che la Terra è tonda neghi il fatto che sia piatta è un errore, un’impostazione sbagliata di ragionamento; la Terra è piatta, se la superficie presa in esame è molto piccola, infatti, qualsiasi architetto che progetta una casa non tiene conto della curvatura terrestre, mentre ne terrei conto se, per esempio, dovessi progettare un ponte radio di centinaia di chilometri.
La Verità nella Sacra Scrittura è molto diversa, essa è una Rivelazione, e quindi spesso abbiamo difficoltà a capirla, per un problema di linguaggio, da questa incomprensione nasce il discorso dei Misteri. Naturalmente io come Fisico non accetto il concetto dei Misteri, ho meglio, lo accetto come Teologo, ma sono altresì convinto che il compito della Fisica sia proprio quello di spiegare qualsiasi tipo di Mistero. Quello del quale parliamo oggi è un Mistero un po’ strano che si chiama “Uomo”.
La massa è una cosa strana, perché la prima idea che i fisici hanno avuto sulla massa è stata quella di una quantità di materia, ma poi c’è stato il problema di sapere cos’è questa quantità di materia; una cosa che è stata capita quasi subito è che questa massa era una caratteristica invariabile dei corpi.
Da questo punto di vista spesso facciamo confusione, i primi notarla, questa confusione, furono Albert Einstein, padre della Teoria della Relatività, e Max Planck, padre della Teoria Quantistica. La massa nella Teoria della Relatività non è una cosa assoluta, ma è in funzione della velocità, questo concetto è racchiuso nella famosissima formula: “E=mc2”, l’energia a riposo è data dalla massa a riposo per la velocità della luce al quadrato. Questa formula ci dice che con una piccola quantità di massa posso ottenere una grandissima quantità di energia, e questo, è il principio usato dalle centrali nucleari che con pochissime quantità di Uranio possono ottenere una grande disponibilità di energia.
Ma allora questa massa e quest’energia cosa sono? Dobbiamo riuscire a capirlo. Questo è il momento per iniziare a parlare della luce, essa è la chiave per capire l’Universo, ma anche noi stessi.
La luce è un qualcosa di insolito, perché se un fisico “prende” un fascio di luce e lo proietta su uno schermo dove c’è un forellino delle dimensioni del fascio stesso, esso si diffrange, cioè si apre a ventaglio creando delle figure che hanno il nome del fisico che le studio: “diffrazioni di Fresnel”; ed è il comportamento classico di una onda, e difatti si dice la luce è un’onda elettromagnetica che si propaga nello spazio.
Supponiamo invece che un altro fisico proietti il nostro fascio di luce, con una intensità maggiore, su uno scudo scuro appeso, bene, lo scudo inizierà a ruotare perché la luce è composta di particelle, con una propria massa, che andrebbero a colpire il nostro oggetto. Mettiamo caso, adesso, che questi due signori si incontrino, vi dico che inizierebbero a litigare come dei matti, perché, il primo affermerebbe che la luce è energia, l’altro affermerebbe che essa è una massa e ciascuno avrà le prove concrete che effettivamente le cose stanno cosi. Ebbene questo è quello che storicamente è successo, i fisici sono andati avanti per 30 anni a litigare su queste affermazioni, finché non è arrivato Einstein.
In realtà noi abbiamo una serie di formule che ci dicono delle relazioni, e queste formule le dobbiamo leggere in una certa maniera. La prima formula è quella che avevamo gia visto prima, cioè l’energia e la massa sono la stessa cosa; Energia e Massa sono solo forme diverse di percezione di un’unica realtà, non ha senso fare distinzione tra Energia e Massa.
La seconda formula ci mette invece in relazione “h” e “ni”, la costante di Planck per qualcosa che è legato alle vibrazioni, fondamentalmente è la frequenza di oscillazione o, detta in termini fisici, la pulsazione. Questo secondo pezzo di formula ci dice un’altra cosa importante: l’Energia e le Vibrazioni sono la stessa cosa.
La terza parte ci dice che L’energia è uguale a “kt” dove t è la temperatura, e quindi l’energia e una quantità di calore sono la stessa cosa. Se io percepisco una quantità di calore o misuro dell’energia sto misurando le stesse cose.
A questo punto possiamo dire che c’è una relazione precisa, ciclica che lega la massa con la frequenza e la temperatura; per quanto vi possa sembrare un paradosso, parlare di un corpo, di una quantità di calore o di un’oscillazione vuol dire parlare della solita cosa.
Max Planck ha introdotto una meccanica, che si chiama “Meccanica Quantistica” dove gli scambi energetici avvengono a gradini, contrapponendosi al pensiero de suoi colleghi che pensavano che la natura non facesse mai salti; e invece no. Tutto l’opposto, La natura fa solo salti, non esiste nessun processo continuo in natura, ogni gradino ha una propria misura, più piccoli o più grandi ma tutto è fatto a gradini. Quindi Planck ci ha spiegato questa serie di gradini e i quanti di energia non sono altro che granelli di energia che vanno nei gradini.
Ma torniamo alla luce, che ha questo punto può essere pensata come un elettrone che ha una certa massa, può essere pensata come una cosa strana che i fisici hanno chiamato fotone perché è una particella con massa nulla e quindi pensata come un campo elettromagnetico che sta andando avanti alla frequenza “ni” oppure può essere pensata come una radiazione, ad un certo livello di temperatura e difatti si parla anche della temperatura della luce.
La luce è tutto questo, quindi iniziamo a immaginarci la massa come una certa quantità di energia limitata nello spazio; allora possiamo parlare della massa come una forma di energia in diversi gradi di cristallizzazione, ma la massa è anche una vibrazione energetica, vibrazione che anch’essa è stata localizzata e determinata come posizione nello spazio; ancora la massa come potenziale di radiazione termica, ed è la terza dimensione della massa.
Noi spesso confondiamo la massa con il peso eppure se osserviamo gli astronauti che ruotano intorno al pianeta, più o meno alla stessa velocità, chi accorgiamo che benché essi siano in assenza di peso la massa rimane invariata rispetto a quella che avevano prima di partire. Einstein invece ci dice che la massa aumenta con l’aumento della velocità; questo processo è stato scientificamente dimostrato, come è stato dimostrato che perde di valore a velocità prossime a quelle dalla luce. Lo stesso Einstein si era reso conto che la “relatività” era imperfetta e dall’età di 32 anni fino alla sua morte ha cercato di trovare una teoria unificata che completasse quella della “relatività”; finora purtroppo nessuno è riuscito a fare quest’ulteriore passo avanti.
Un’altra cosa dimostrata è che anche il tempo è in funzione della velocità, e quindi più aumento la mia velocità tanto più il tempo rallenta. Teoricamente secondo la Teoria della Relatività, ma vi ho già detto che questo è un limite sbagliato, se noi andassimo alla velocità della luce il tempo starebbe fermi, quindi uno scienziato non può affermare che non ci possiamo propagare da una parte all’altra dell’universo, è solo un problema di velocità. Esistono, e sono scoperte recenti, particelle con e senza massa che viaggiano a velocità superiori a quella della luce. Ciò ci dimostra che la Teoria della Relatività non è sufficiente per dirci tutto quello di cui noi abbiamo bisogno, ma indubbiamente ci da qualche idea in più.
Il “Paradosso di Einstein” è il paradosso secondo il quale due gemelli nascono qua sulla Terra, uno rimane qua e l’altro viene spedito in giro per l’universo ad una certa velocità, mettiamo doppia rispetto a quella della terra, quando dopo vent’anni quest’ultimo ritorna ha 10 anni e non 20 come su fratello. Hanno stentato tantissimo i fisici a crederci, Einstein continuava a dirla e nessuno ci voleva credere, perché mettere in gioco il discorso biologico del nostro organismo era una cosa durissima; eppure è vero, ormai l’abbiamo fatto, abbiamo spedito in orbita degli animaletti a vita breve e abbiamo scoperto che vivevano di più, rispetto a quelli rimasti sulla terra, a seconda della velocità con cui li facevamo girare. La relazione che ha detto Einstein funziona anche dal punto di vista biologico.
A questo punto vengono fuori i classici interrogativi essenziali, cioè “chi siamo” “da dove veniamo” “dove stiamo andando”; queste cose qua le dobbiamo misurare con un’immagine di noi stessi alla quale non siamo abituati. Noi siamo abituati all’immagine che vediamo riflessa sullo specchio, fra tutte le immagini possibili quella è la più falsa, quindi abbiamo bisogno di iniziare a costruire una nuova immagine di noi stessi, se vogliamo iniziare a capire qualcosa; perché la verità non ce l’ha in tasca nessuno, tanto meno io, sono un ricercatore che sta “cercando”, ho capito alcuni errori, forse non sono riuscito ancora a capire alcune verità; certo che mi aiuto fra la fisica e la teologia, quindi, dal punto di vista teologico dov’è che c’è scritto da dove veniamo? Nella Genesi, io avrei un intero capitolo dedicato alla Genesi, ma mi ci vorrebbero 3 o 4 ore solo per questo.
Il primo giorno c’è quel famoso si alla luce, ma attenzione, quella luce non è la luce della quale abbiamo parlato prima, la Genesi fa riferimento alla luce del pensiero inespresso sul piano fisico, o del “In Principio era il Verbo”, è la luce dello spirito che è diversa dalla luce fisica che arriva qualche giorno dopo; salto un po’ di giorni e il sesto giorno, come sappiamo tutti, Dio fece le bestie selvatiche creò l’uomo a sua immagine, “maschio e femmina li creò”.
L’uomo ha un inizio di vita totalmente diverso da tutti gli altri, se ci pensate bene, il signore ha creato la luce, il firmamento, le stelle i monti gli animali man mano che crea tutte queste cose sono tutte dotate di vita, crea l’uomo e non è dotato di vita. Finché non ci alita, non ha vita. E questa è una cosa importantissima, perché se noi ci fermassimo solamente al nostro corpo non avremmo capito totalmente di cosa siamo fatti.
C’è un altro punto importate per noi, e sto parlando di Verità rivelate, ed è l’apocalisse di Giovanni; essa molto spesso parla con simbologie, per cui ci dà tutto un discorso di numerologia, 12, 144.000, 1.000, sono tutti simboli per indicarci fondamentalmente alcune cose che stanno, ad esempio, a dirci la relatività del tempo. Quando si parla del ritorno di Gesù Cristo sulla Terra e di un periodo di pace di 1000 anni in realtà non vuol dire per 1000 anni contati di orologio, ma per un periodo di tempo molto lungo; cosi come c’è tutta una simbologia di luoghi e di eventi come quello di “gettare nel fuoco”. Quel gettare nel fuoco ci dovrebbe già iniziare a far pensare ad alcune correlazioni.
Teniamo presente che noi siamo fondamentalmente, dal nostro punto di vista, cioè biologico, formati di due cose, la prima è l’acqua, e guarda caso è il mezzo di vita di tutto l’universo; oramai è un opinione diffusa, anche se non a livello ufficiale, tra gli scienziati che l’acqua è il mezzo della vita; dopodiché la vita può esistere se esistono delle strutture, cioè dei macropolimeri informazionali, che possono, nell’acqua, mantenere le condizioni della vita, e guarda caso noi conosciamo solo due materiali fino ad oggi, e sono o il carbonio o il silicio. Quindi gli esseri dotati di vita devono essere fatti di acqua e carbonio o di acqua e silicio. Di quest’ultimo tipo non ne conosciamo nessuno, perché non c’è nessuno essere sulla terra formato di acqua e silicio, di acqua e carbonio invece si, noi siamo fatti di acqua e carbonio.
In realtà quante dimensioni ha l’uomo? Qua dipende dalle discipline e dalle scuole, nelle varie religioni si parla di molte cose, si parla di un uomo a tre dimensioni, a cinque dimensioni, a nove dimensioni, io credo che in realtà non lo sappiamo, ci sono solo dei modelli che ci costruiamo per cercare di capire noi stessi, ho preso quello più diffuso tra di noi, cioè quello a tre dimensioni. Il vantaggio è che è semplice da capire, ma è un modello che non ci fa capire tante cose che sono nascoste dietro. L’uomo nelle tre dimensioni primarie è fatto da un corpo, che poi nel linguaggio biblico si chiama “carne”, da un anima, che spesso e volentieri chiamiamo “corpo astrale” e poi dallo spirito. Questa conoscenza ci deriva da quello che c’è scritto sulla Bibbia e nei Vangeli, Gesù ce lo dice chiaramente che siamo fatti di questi tre componenti, ma le vediamo anche nella vita degli apostoli, pensate agli apostoli che avevano un corpo, un’anima e pensate a cosa succede quando ricevono lo spirito. Voglio ripetere che questo non è la verità ma solo un modello semplificato.
Il corpo come “carne” ci viene definito in tutta una serie di passi Biblici, Giovanni 1 – 14 è importantissimo, perché ci dice che il “verbo” si fece “carne” quindi è proprio la frase che ci parla direttamente dell’incarnazione di Gesù Cristo, quindi lo strumento per “venire ad abitare in mezzo a noi” è quello di diventare “carne”. Ancora Giovanni, perché Gesù dice chiaramente: “io sono il pane vivo disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Tutto quello che è nascosto in questa frase non è solo legato ad un fatto spirituale, sarebbe molto semplice ma estremamente errato pensare a tutto questo come ad un discorso puramente spirituale; noi siamo persone, e le nostre dimensioni personali non sono separabili tra di loro, e Gesù sta facendo un discorso molto più grande di quello che apparentemente si legge in quella frase; molti hanno derivato da quella frase un fatto del tutto simbolico-spirituale, e invece no. Gesù dice che noi dobbiamo mangiare il suo corpo, realmente, la materia del suo corpo.
Possiamo riferirci anche a Marco “per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola”, cosa significa questa “carne sola” di cui sta parlando qui Marco; Luca, altra testimonianza importantissima, è Gesù risorto che dice “guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io, guardatemi e toccatemi un fantasma non ha carne ed ossa come vedete che io ho”. Gesù ci sta dicendo che esistono i fantasmi, esistono gli spiriti, esistono degli esseri fatti in maniera diversa da noi e che comunque si manifestano sulla Terra, ma non siamo noi. Lui risorto è comunque dotato di un corpo, un corpo un po’ particolare, tant’è che riesce a passare i muri, però comunque si ferma a mangiare, con i discepoli di Emmaus, si ferma a mangiare il pesce che egli stesso ha arrostito quando Pietro, Giacomo e Giovanni la vedono dal mezzo del lago dove stavano pescando.
A questo punto torno indietro, riprendo le formule di prima e ve le capovolgo tutte, la massa è energia, ma la massa è anche vibrazione, e la massa è ancora quantità di calore. Questo vuol dire che noi siamo un frammento di energia, siamo una frequenza, noi siamo una quantità di calore; il nostro corpo, la nostra “carne” non deve essere necessariamente pensato come un insieme di cellule e con le definizioni che normalmente ci danno i biologi o i medici, non che siano sbagliate, sono giuste ma insufficienti a rappresentare il nostro stesso corpo, perché il nostro corpo è qualcosa d’altro, cosi come tutte le masse sono qualcosa d’altro.
Da questo punto di vista noi abbiamo delle possibilità incredibili, il nostro corpo evolve, e passiamo di gradino in gradino da un’evoluzione all’altra; qui viene fuori la limitazione imposta dal modellino che abbiamo usato, cioè avendo preso come esempio tre dimensioni, i miei gradini sono solo tre, in realtà sono molti di più, però noi in questo momento siamo dotati di un corpo, di un anima detta corpo astrale e di uno spirito, quando abbandoneremo il nostro livello più basso il nostro discorso diventerà corpo astrale, spirito e spirito in cima a tutta l’evoluzione saremo solo spirito. Gli esseri che spesso ci visitano sono il gradino al di sopra di noi, non è che sono senza corpo, però il loro è sicuramente diverso dal corpo che abbiamo noi; guarda caso le esperienze di chi li ha incontrati sono molto simili alle esperienze degli apostoli, come l’incontro fatto in cima al monte da Pietro, Giovanni e Giacomo, i quali vedono li, Elia; Pietro voleva fare tre tende per passare la notte riparati. Se avesse avuto davanti degli spiriti non avrebbe pensato alle tende.
C’è un passaggio tra il nostro corpo e la nostra anima, ed è il pensiero; esso è un’energia dove ciò che noi abbiamo pensato è materia; perché come abbiamo detto prima se il pensiero è energia allora è anche materia, quindi è azione, pensare o agire è la solita cosa; ed è per questo che Gesù ci dice chiaramente che non occorre che facciamo cose negative, basta che le pensiamo. Allora possiamo rivalutare tutto il concetto della preghiera e della meditazione; uno può scegliere di portare avanti le proprie azioni in tante maniere, ma quelli che si ritirano in un eremo a pregare stanno facendo un lavoro mostruoso, incidono sulla realtà molto di più di noi che passiamo tutta la vita a correre senza renderci conto di cosa ci succede intorno, e loro, invece, con il loro pensiero riescono a cambiare il mondo.
L’anima è anche lei un corpo, un energia, ed è qui che si può spiegare, anche in termini fisici, la possibilità di vedere l’aurea ed di capire dal suo colore il nostro stato di salute. È solo un problema di allenamento, siamo talmente abituati alle forme in tre dimensioni che ci fermiamo ad analizzare solo ciò che ci si presenta in maniera più grossolana.
A questo punto posso affermare che anche l’anima ha le stesse regole del nostro corpo, è legata all’energia, è legata alla frequenza e alla temperatura, l’unica differenza, in termini di massa, è che l’anima è un corpo molto più fine rispetto al nostro, se la mettiamo in termini di frequenza è una frequenza molto più elevata rispetto alla nostra, in termini di quantità di calore, è una quantità di calore più elevata della nostra. Niente altro, ma questo piccolo cambiamento permette a quel corpo di fare cose incredibili, come attraversare i muri, viaggiare a velocità più elevate di quella della luce e cosi via.
Adesso vengo al discorso della reincarnazione, che vorrei chiarire in maniera precisa; spesso si ha un idea errata della reincarnazione, si pensa che l’anima passi da un corpo all’altro come se prendesse l’autobus, ma questo discorso, dal punto di vista teologico, non sta in piedi sia perché non trova accordo con discorsi molto banali come le variazioni demografiche, o con quello che ci dice l’apocalisse, ecco perché il discorso di questa interpretazione della reincarnazione a suo tempo è stato dichiarato un eresia.
Pero attenzione la reincarnazione in quanto tale non è mai stata dichiarata eretica in nessun concilio e non è mai stata dichiarata tale dalla Chiesa, essa ha dichiarato eretica l’idea che l’anima passi da un corpo ad un altro corpo. Noi siamo stati creati da sempre e per sempre, noi siamo una incarnazione eterna, e quello che noi viviamo nel passaggio da una vita all’altra non è altro che qualcosa di molto simile a quello che accade nell’evaporazione dell’acqua.
Per esempio, se io prendo una pentola d’acqua sigillata con una campana ermetica e la scaldo, tutta l’acqua si trasformerà in vapore, e la pentola mi sembrerà vuota, ma se io spengo il fuoco dopo un po’ essa si ricondenserà e io riavrò di nuovo la mia pentola d’acqua, e questo passaggio lo posso fare quante volte voglio. Questo processo non è altro che la propagazione del corpo nel tempo.
Noi siamo stati creati una volta per tutte all’atto della creazione dell’universo, tutti quanti, e continuiamo a propagarci nel tempo, passando di stato, in questo ciclo continuo che non è di reincarnazioni, ma di incarnazioni, essere incarnati vuol dire avere accettato di entrare all’interno di questo ciclo dove il nostro corpo è un corpo immortale ed è per questo che sta in piedi il discorso della resurrezione dei corpi. Ma che Dio sarebbe se noi fossimo stati creati per vivere 10 anni o 80 oppure 1 solo giorno per poi stare li fermi, sotto terra, finché non arriva il giudizio universale; il nostro Dio è il Dio dei viventi, ci vuole tutti vivi, e quando parla della resurrezione dei corpi è correlato a questa nostra realtà, di un corpo immortale, perché immortale è la persona che di fatto è stata fatta a sua immagine e somiglianza.
La nascita e la morte sono solo passaggi di stato come ho gia detto e l’incarnazione è un fatto di creazione che noi ci portiamo dall’origine fino alla fine dei tempi, e non è un discorso cosi astruso e complesso come qualcuno potrebbe pensare, come vedete è più semplice se noi accettiamo che la nostra realtà fisica è un po’ diversa da quella che abbiamo sempre pensato di avere.
Concludo con una frase di Einstein, che è un po’ uno dei miei padri, “la scienza senza la religione è zoppa, ma la religione senza la scienza è cieca”.
Domande:
D: Cosa vuol dire che siamo nati alla nascita del mondo?
R: “Siamo stati creati tutti quel famoso sesto giorno. Leggendo il testo originale in aramaico, c’è una distinzione netta tra Adam e Adamo, noi nella nostra traduzione abbiamo perso questa distinzione, ma abbiamo anche introdotto una parola che non c’è che è costola; quindi, prima di tutto non venne creato Adamo, ma Adam, dopodiché questo Adam si sentiva triste perché non aveva relazione con alcuno e non riusciva a trovare relazione con gli animali, allora la Bibbia, ovviamente in maniera simbolica, ci dice che venne addormentato, da lui venne estratto, e qua c’è un clamoroso errore di traduzione fatto dai greci, il complemento e non la “costola” e il complemento si chiamò Eva.
Da questo momento iniziano ad esistere due realtà nuove, una si chiama Adamo e l’altra si chiama Eva, che vengono fuori tutti e due da un’unica realtà originale che si chiamava Adam. Quello che ci racconta la Bibbia è da una parte le nascita e l’evoluzione del genere umano, chi conosce gli scritti di Eugenio Siragusa sa benissimo di cosa sto parlando, ma dall’altra parte, ci sta anche raccontando la nascita dell’intera specie umana, non di Adamo ed Eva, non erano due persone, erano una moltitudine enorme, quanti?
Ce lo dice l’apocalisse, nella scena dove Giovanni sta parlando con i Vegliardi e il Vegliardo quasi ironicamente dice “chi sono costoro” e Giovanni gli risponde “no tu mi devi dire chi sono che lo sai molto meglio di me e quanti erano costoro”, prima ce n’erano 12 poi c’erano gli eletti, i discepoli, che erano 144000 che non è altro che 12 al quadrato per mille e quindi tradotto in italiano sono 12, il quadrato in aramaico vuol dire Chiesa, e quindi sono le mille moltitudini che vengono dalle 12 Chiese di Israele, e poi ce n’è una miriade tutti vestiti di bianco che sono passati attraverso quello che cista per capitare. E notate bene che questi sono solo la quarta parte che si salvano, perché poi ci sono anche tutti gli altri che verranno gettati nel fuoco.
Quindi noi siamo un’infinità sin dalla creazione fondamentalmente, con una visione di questo tipo non c’è più il problema dell’incremento o del decremento demografico, i viventi sulla terra sono sempre tutti, numero costante, solo che alcuni sono in uno stato di incarnazione di “acqua”, passatemi il termine, e altri in uno stato di incarnazione di “vapore”; io spero che in futuro riusciremo a costruire qualche strumento che ci permetta di vedere le altre realtà, e penso che qualcuno ci sia già riuscito.
D: Tutto quello che noi riusciamo a spiegare non è nemmeno la verità è semplicemente quello che ora possiamo riuscire a comprendere come favola per poter spiegare questa grandezza di Dio, io invece voglio andare un attimino più in la, io voglio pensare che per il momento abbiamo bisogno di capire il meccanismo, ma io sono dell’idea che quando ci alzeremo un attimino comprenderemo che in realtà tutto è sempre stato e che nulla è mai stato creato. Noi abbiamo bisogno di una spiegazione e di un inizio per poter costruire la nostra evoluzione. Questa è un’idea mia non so se può essere giusta.
R: “Da un punto di vista fisico io la condivido al 100%, dire che la creazione è qualche cosa che continua sempre nel tempo è come disegnare un cerchio e chiedersi da dove inizia.
D: Quando parla dell’uomo e della Terra intende nel senso di manifestazione cosmica o in senso stretto cioè questa dove viviamo adesso?
R: “No io intendo la questa Terra, quella dove stiamo vivendo, questa porzione di spazio dell’universo.
D: Allora questi esseri che vengono da altri pianeti, sono fuori da questo discorso?
“Sono fuori da questo discorso e non sappiamo neanche che tipo di vita abbiano. Nel senso che ho avuto la fortuna di incontrare alcune persone che mi hanno portato testimonianze di vita basate su acqua e silicio ad esempio, è evidentemente che ci troviamo di fronte a forme di vita che noi non abbiamo mai sperimentato sulla nostra Terra, ma io non ho nessuna esperienza di questo tipo, non ho documenti, non ho prove, i testi sacri non mi parlano di queste cose, l’unica cosa che so è che esistono un mare di incontri di questo tipo, e allora dico per analogia il discorso può essere simile, ma la Fisica non va avanti per analogie, la Fisica va avanti sulla base di prove certe. Da questo punto di vista io non so rispondere perché non ho strumenti che mi permettano di conoscere questa realtà.
D: Quindi se ho ben capito secondo lei il discorso della Genesi è imputabile solo a questo pianeta?
R: “Si e ce lo dice la Genesi stessa, “il secondo giorno il Signore creò il firmamento per separare le acque”, notate? A messo un cielo per separare le vite, lo abbiamo visto prima, l’acqua è fondamentale per propagare la vita, per questo le comete sono formate nella maggior parte di ghiaccio, la Genesi parla della nostra creazione. Con ciò io non escludo che poi sia molto simile a quello che è successo su altri pianeti. Ho sempre detto che come fisico mi rifiuto di credere che non esista vita nell’universo; ci sono miliardi e miliardi di pianeti in giro per questo universo, ci sono migliaia di buchi neri, ognuno di essi sappiamo che è l’ingresso per altrettanti universi grandi quanto il nostro e allora vuol dire che di pianeti in tutto il creato ce n’è miliardi di miliardi di miliardi, e per il calcolo delle probabilità è assolutamente assurdo pensare che solo la Terra è abitata.
D: Lei ha detto che all’inizio è stato creato Adam e dopo il complemento quindi vuol dire che all’inizio l’umanità era stata creata come esseri androgini? E poi volevo sapere, ritornando all’energia come vibrazione, se noi potessimo per evoluzione modificare la frequenza della nostra vibrazione praticamente si spiegherebbe la possibilità di passare attraverso i muri, la levitazione ecc…
R: “Esatto. di fatti è quello che ci viene richiesto in questo momento. Ce cosa vuol dire quel fuoco nel quale vanno a finire tutti coloro che non sono capaci di fare questo salto quantico; Ho detto prima che la natura va avanti per gradini, e noi adesso dobbiamo fare un gradino, che consiste dal punto di vista fisico, nel riuscire a rendere più leggero il nostro corpo. La nostra frequenza sta aumentando e sta aumentando di conseguenza anche la nostra temperatura, perché le due cose sono legate, per questo motivo dobbiamo “per forza” creare più spazio vuoto intorno alla materia altrimenti prendiamo fuoco, perché tutte le particelle iniziano a colpirsi tra di loro, la temperatura va su enormemente e per noi è finita.